Lo stile
Luce e buio
Dal punto di vista stilistico, il sonetto si regge efficacemente su un’immagine che si delinea attraverso una sorta di antitesi. Da una parte troviamo la luce: prima una luce debole, quella di una lampada (la lumera del v. 5), cioè Guido Guinizzelli; poi una luce forte (l’alta spera del v. 7), si pensa Guittone d’Arezzo. Dall’altra parte si trova il buio: lo scuro partito (v. 6), sul quale è facile che anche la fioca luce di una lanterna possa gettare luce (cosa che invece non può fare sullo splendore del sole), e l’iscura… parlatura (v. 11) di Guido. Dunque la vera luce è rappresentata dalla poesia provenzale, siciliana e siculo-toscana (fra questi tre momenti esiste, come si è visto, una linea di continuità), mentre la nuova poesia, quella stilnovistica, è una luce debole, anzi qualcosa di oscuro.