Dentro il TESTO

I temi

Lode ed effetti della donna
Nelle due quartine (vv. 1-8) il poeta elenca le bellezze della sua donna. Si tratta però di una descrizione non realistica, bensì vaga e sfumata: ne ricaviamo un’impressione di luminosità e di splendore, ma non siamo in grado di intuire il ritratto concreto della figura femminile di cui si parla. Così la donna diventa un’evanescente immagine ideale, priva di attributi fisici, quasi smaterializzata.
Nelle due terzine (vv. 9-14) – nelle quali si introduce un elemento di movimento, che serve a superare la staticità iniziale del quadro – il poeta evoca l’incedere dell’amata tra gli uomini, sui quali essa determina, attraverso il saluto, miracolose trasformazioni morali e spirituali. Così il suo è un effetto salvifico: attraverso il saluto, la donna dona la salute (v. 10), cioè la salvezza dell’anima. L’amore viene pertanto concepito e rappresentato come una forza attiva che agisce sulle persone con un effetto di perfezionamento morale.

Alle origini del repertorio stilnovistico
Come ha notato il critico Gianfranco Contini, questo sonetto è un repertorio di topoi stilnovistici, che compaiono tutti insieme per la prima volta e che saranno ampiamente ripresi dai successivi autori della scuola: quello della donna-angelo, quello del saluto con i suoi effetti benefici per l’anima dell’uomo e infine quello della somiglianza (e quasi della complicità) tra la donna e la natura.

Lo stile

Ritmo lento, atmosfera rarefatta e similitudini naturalistiche
Il ritmo è lento e segnato da frequenti pause, in modo da restituire l’atmosfera sospesa in cui si muovono la donna e il poeta che la contempla: uno scenario rarefatto, nel quale l’apparizione femminile si colloca come una visione. Ma, per rendere almeno in parte comprensibili ai lettori le grazie della sua donna, il poeta nelle quartine prova a paragonarla, attraverso una serie incalzante di similitudini, alle più varie forme della natura: la rosa e il giglio (v. 2), la stella diana (v. 3), una verde river’ (v. 5), i colori dei fiori ecc., anche se poi, come abbiamo visto, più che le doti fisiche, gli interessa esaltarne quelle morali.

Verso le COMPETENZE

COMPRENDERE E ANALIZZARE

1 Elenca gli elementi della natura ai quali il poeta paragona la donna.

2 Che cosa succede a tutti coloro che vedono la donna?

3 STILE | Individua le allitterazioni presenti nei primi due versi.

4 STILE | Quale figura sintattica noti al v. 1?

5 STILE | Al v. 7 troviamo la parola azzurro, che sta per “lapislazzuli”, cioè pietre di colore azzurro. Di quale figura retorica si tratta?

6 STILE | Come definiresti, nel complesso, lo stile di questo sonetto (in riferimento ai piani fonico, metrico, sintattico e lessicale)?

7 STILE | Osserva la struttura sintattica del componimento e confrontala con quella metrica: che cosa noti?

INTERPRETARE

8 Perché al v. 8 Amor è scritto con l’iniziale maiuscola?

9 Al v. 12 leggiamo: e no·lle pò apressare om che sia vile. Come spieghi il concetto espresso in questo verso alla luce di quanto affermato nella canzone Al cor gentil rempaira sempre amore (vedi T13, p. 124)?

SCRIVERE PER…

10 ARGOMENTARE | Paragonare la donna agli elementi della natura è una strategia retorica ancora oggi efficace: trovane qualche esempio nella comunicazione attuale. Ricavali da:
pubblicità – Internet – canzoni
Commentali, spiegando soprattutto che cosa è cam­biato rispetto alla visione di Guinizzelli e per quale motivo.