T18 Una giovane donna di Tolosa

Guido Cavalcanti

fuori dal CANONE

PERCHÉ SCOPRIRE QUESTO TESTO
/ Perché è una poesia misteriosa, con un finale aperto: la conoscenza di una donna che al poeta ricorda l’amata indebolirà o rafforzerà il suo amore? /

Guido Cavalcanti fu a Tolosa probabilmente in una tappa del suo pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Nella Ville Rose la sua attenzione viene attratta dalla vista di una giovane straordinariamente somigliante, soprattutto negli occhi e nello sguardo, alla donna amata. Ciò mette in moto una situazione “teatrale” tipica della poesia cavalcantiana. L’anima lascia il cuore del poeta per recarsi presso la donna ora intravista, alla quale però non dice di appartenere a un’altra. L’anima contempla lo sguardo della tolosana e poi, mentre Amore si rallegra di questa perfetta somiglianza tra le due donne, torna nella propria sede, il cuore del poeta. Ma sia l’anima sia il cuore sono ora feriti dalla freccia amorosa scagliata da questa stessa donna.

METRO Sonetto con schema di rime ABAB ABAB CDE DCE.

PARAFRASI e note

Una giovane donna di Tolosa,
bell’e gentil, d’onesta leggiadria,
è tant’e dritta e simigliante cosa,
4 ne suoi dolci occhi, della donna mia,

1-4 Una giovane donna di Tolosa, bella, gentile e dotata di un fascino dignitoso (onesta leggiadria), è così perfettamente somigliante alla mia donna,


3 e dritta e simigliante: endiadi.

che fatt’ha dentro al cor disiderosa
l’anima, in guisa che da lui si svia
e vanne a lei; ma tant’è paurosa,
8 che no le dice di qual donna sia.

5-8 che nel mio cuore ha reso l’anima desiderosa (della donna amata), così che (in guisa che) l’anima si allontana dal cuore e se va alla donna (di Tolosa); ma è tanto intimorita da non dirle a quale donna appartenga.

Quella la mira nel su’ dolce sguardo,
ne lo qual face rallegrare Amore
11 perché v’è dentro la sua donna dritta;

9-11 L’anima (Quella) guarda la tolosana nel suo dolce sguardo, nel quale fa rallegrare Amore perché v’è dentro (in quello sguardo) la sua donna perfettamente riprodotta;


11 la sua donna: è la donna mia del v. 4; lì il punto di vista era quello del poeta, qui è quello dell’anima del poeta (da ciò il passaggio dall’aggettivo possessivo di prima persona all’aggettivo possessivo di terza persona).

po’ torna, piena di sospir’, nel core,
ferita a morte d’un tagliente dardo
14 che questa donna nel partir li gitta.

12-14 poi torna, tutta sospirosa, nel cuore (del poeta), mortalmente ferita da una freccia acuminata (tagliente dardo) che questa donna scaglia contro il cuore (li gitta) nel momento in cui l’anima si allontana da lei (nel partir).

FUORI DAL TESTO

1 EDUCAZIONE CIVICA – COSTITUZIONE • PARITÀ DI GENERE | Rifletti sull’espressione donna mia (v. 4): in base alla tua personale sensibilità, quali sentimenti ti sembra veicolare l’aggettivo possessivo in riferimento alla persona amata? Prevale un senso di affetto o di dominio? Oppure sono presenti entrambi? In quest’ultimo caso, in che misura? Argomenta il tuo punto di vista.

2 ORIENTAMENTO – RELAZIONI EFFICACI | I viaggi offrono spesso nuove occasioni di incontro e conoscenza. È capitato anche a te che un viaggio desse inizio a una nuova amicizia? Hai potuto coltivarla anche dopo la fine del viaggio? Racconta.

3 ORIENTAMENTO – PENSIERO CREATIVO | Il sonetto è dotato di un certo movimento narrativo. Che cosa succede dopo? Immagina il seguito della situazione. La giovane ora incontrata farà dimenticare al poeta la donna amata fino a poco prima, prendendone il posto nel suo cuore? Oppure egli si serberà fedele all’antico amore perché la vista di una donna a lei tanto somigliante non ha fatto altro che rafforzare l’amore esistente? Scrivi la continuazione della poesia, in versi oppure in prosa. Puoi provare, in entrambi i casi, a utilizzare vocaboli del lessico tipicamente cavalcantiano.