Gli autori più importanti

Altri autori, invece, si dedicano principalmente, se non esclusivamente, alla poesia comico-realistica. Ed è su di loro che qui ci soffermeremo. Anch’essi sono quasi sempre borghesi di buona cultura: per lo più uomini di legge, giudici, notai. Il caposcuola è senz’altro il senese Cecco Angiolieri (che nasce prima del 1260 e muore tra il 1311 e il 1313; vedi p. 153), il cui “canzoniere” è quello più ampio e compatto. Accanto a lui va ricordato anche il fiorentino Rustico di Filippo (sulla cui vita poco sappiamo: pare che sia morto prima del 1300; vedi p. 161).

Cecco Angiolieri e Rustico di Filippo si dedicano esclusivamente al genere comico-realistico. Folgóre da San Gimignano e Cene da la Chitarra rappresentano un’elegante realtà borghese.

L’altra poesia comico-realistica

Un discorso a parte meritano Folgóre da San Gimignano (vedi p. 161), di cui sappiamo con certezza solo che nel 1305-1306 prestava servizio militare per il suo Comune e che era già morto nel 1332, e il cantastorie aretino Cene (o Cenne) da la Chitarra (morto prima del 1336): nel loro caso il contenuto è meno triviale e più indirizzato a rappresentare un’elegante real­tà borghese (o anche popolare, ma senza deformazioni caricaturali). In loro il realismo non si esplicita nella violenza verbale, ma nell’adesione linguistica e psicologica alla realtà.

La poesia giullaresca dei Memoriali bolognesi

Alla produzione dei Comico-realistici può essere accostata – per i temi e i toni popolareggianti, ma senza la loro violenza espressiva – la poesia anonima giullaresca che ci è giunta tramite i cosiddetti Memoriali bolognesi. Si tratta di manoscritti presenti nell’Archivio di Stato di Bologna (322 volumi che vanno dalla seconda metà del XIII secolo alla prima metà del XV).
Per iniziativa del podestà bolognese, dal 1265 in poi si decretò che gli atti notarili dovessero essere raccolti in appositi registri. Nell’ottemperare a questa disposizione, al fine di evitare aggiunte illegali negli spazi bianchi tra un atto e l’altro, i notai bolognesi del Due-Trecento presero l’abitudine di riempire tali spazi trascrivendovi dei componimenti in volgare. Tra questi, oltre a liriche di autori stilnovisti, troviamo molte poesie anonime (spesso ballate) di tipo giullaresco.

Trascrizioni di poesie anonime giullaresche in volgare si trovano in registri notarili bolognesi.

Mappa concettuale sulla poesia comico-realistica. Si suddivide in quattro rami principali. 1) Quando e Dove: fine XIII-inizio XIV secolo, in Toscana e Umbria. 2) Protagonisti: poeti che si ribellano alle forme e ai motivi della lirica ufficiale, tra cui Cecco Angiolieri, Rustico di Filippo, Folgòre da San Gimignano. 3) Temi: erotismo carnale, figure femminili in opposizione alla donna stilnovistica, parodia e realismo popolaresco. 4) Stile: uso di toni bassi e lessico concreto.
Una creatura fantastica dal corpo antropomorfo con caratteristiche ibride di uccello e uomo. Indossa un mantello rosso decorato, pattini e un elmo metallico. La testa, simile a quella di un volatile, tiene nel becco un biglietto con una scritta.
Hieronymus Bosch, Trittico delle tentazioni di sant’Antonio (particolare), ca 1501. Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga.