E quando elli ne vuole mandare niuno9 di quegli giovani ine uno luogo, li fa
25 dare beveraggio che dormono,10 e fagli recare fuori del giardino in su lo suo palagio.
Quando coloro si svegliono e truovansi quivi, molto si meravigliano, e sono molto
tristi, ché si truovano fuori del paradiso. Egli11 se ne vanno incontanente dinanzi al
Veglio, credendo che sia uno grande profeta, inginocchiandosi; e egli dimanda onde
vegnono. Rispondono: «Del paradiso»; e contagli12 tutto quello che vi truovano entro
30 e ànno grande voglia di tornarvi. E quando lo Veglio vuole fare uccidere alcuna
persona, fa tòrre quello che sia lo più vigoroso, e fagli uccidire cui13 egli vuole. E
coloro lo fanno volontieri, per ritornare al paradiso; se scampano, ritornano a loro
signore; se è preso, vuole morire, credendo ritornare al paradiso.
E quando lo Veglio vuole fare uccidere neuno uomo,14 egli lo prende e dice:
35 «Va’ fa’ cotale cosa; e questo ti fo perché ti voglio fare tornare al paradiso». E li
assesini vanno e fannolo molto volontieri. E in questa maniera non campa niuno
uomo dinanzi al Veglio de la Montagna, a cu’elli15 lo vuole fare; e sì vi dico che più
re li fanno trebuto per quella paura.

9 niuno: qualcuno.

10 beveraggio che dormono: una pozione soporifera.
11 Egli: essi.
12 contagli: gli raccontano.
13 cui: chi.
14 neuno uomo: un certo uomo.
15 a cu’elli: a cui egli.

RISCRITTURA in ITALIANO MODERNO di Maria Vittoria Malvano

Mulehet è una contrada dove anticamente dimorava il Vecchio della Montagna. Ora vi racconteremo la storia, come messer Marco la udì da più persone. Il Vecchio è chiamato nella loro lingua Alaodin. Egli aveva fatto fare in una valle tra due montagne il giardino più bello e più grande del mondo; in esso vi erano tutti i frutti e i più bei palazzi del mondo, tutti dipinti con bestie e uccelli in oro. Vi erano dei canali: in uno scorreva acqua, in uno miele, in uno vino. C’erano fanciulli e fanciulle, i più belli del mondo e che meglio sapevano cantare e suonare e ballare; e il Vecchio faceva loro credere che quello fosse il paradiso per la seguente ragione: perché Maometto disse che chi andava in paradiso avrebbe avuto belle donne quante ne volesse e vi avrebbe trovato fiumi di latte, di miele e di vino; perciò fece un paradiso simile a quello descritto da Maometto. I saraceni di quel paese credevano veramente che quello fosse il paradiso; nel giardino entravano soltanto coloro dei quali egli voleva fare degli assassini. All’entrata vi era un castello così fortificato che egli non aveva paura di nessuno. Il Vecchio teneva alla sua corte tutti giovani di dodici anni, che dall’aspetto promettevano di diventare uomini valorosi. Se il Vecchio ne voleva mettere nel giardino gruppi di quattro, di dieci, di venti dava loro da bere dell’oppio e quelli dormivano per tre giorni, li faceva portare nel giardino e al momento giusto li faceva svegliare.
Quando i giovani si svegliavano si trovavano là dentro e vedendo tutte quelle cose credevano veramente di essere in paradiso. E le fanciulle stavano continuamente con loro e cantavano e li divertivano; pertanto essi avevano ciò che volevano e quindi mai, per volontà propria, si sarebbero allontanati da quel giardino. Il Vecchio tiene una corte bella e ricca e fa credere agli abitanti di quella montagna che sia così come vi ho detto. E quando egli vuole mandare uno di quei giovani in qualche luogo, fa dare loro una bevanda soporifera e li fa portare fuori del giardino nel suo palazzo. Quando essi si svegliano lì, si stupiscono molto e sono assai tristi di trovarsi fuori del paradiso. Si presentano immantinente dinanzi al Vecchio, credendolo un gran profeta, e si inginocchiano. Egli domanda loro: «Di dove venite?». Rispondono: «Dal paradiso» e gli raccontano tutto ciò che hanno veduto e hanno una gran voglia di tornarvi. E quando il Vecchio vuol fare uccidere qualcuno, manda a prendere quello tra i giovani che è più vigoroso e lo incarica di ammazzare chi egli ha deciso; e coloro lo fanno volentieri pur di ritornare nel paradiso. Se si salvano, ritornano dal loro signore; se sono presi, desiderano morire credendo così di tornare nel paradiso. E quando il Vecchio vuole far uccidere un uomo, prende uno dei giovani e gli dice: «Va’, fai la tale cosa; questo ti ordino perché voglio farti tornare al paradiso». Gli assassini allora vanno e lo fanno molto volentieri. E in questo modo nessuno scampa davanti al Vecchio della Montagna, se lui non vuole; e pertanto vi dico che parecchi sovrani gli portano il tributo per paura.

Dentro il TESTO

I temi

L’inganno del paradiso
Il Veglio della Montagna viene rappresentato come un personaggio molto astuto: ai giovani che cattura per trasformarli in sicari fa credere di essere in paradiso, offrendo loro in abbondanza quei piaceri che questo luogo promette in base a quanto è descritto nel Corano. In tal modo egli può in seguito ricattarli: se vogliono tornare in “paradiso”, essi debbono ubbidire ciecamente ai suoi ordini, compreso quello di uccidere.