L’EPOCA E LE IDEE

La storia e la società

Il Trecento si presenta come un secolo dove la varietà e la contraddizione tra i diversi aspetti culturali prevalgono sulla coerenza e sulla compattezza: da una parte dominano la cultura e la mentalità medievali, non ancora tramontate; dall’altra si percepiscono i primi segnali di uno spirito diverso e di valori inediti, che sembrano superare o meglio sovrapporsi a quelli preesistenti e consolidati.

STORIA ANNO CULTURA & LETTERATURA
Giubileo di papa Bonifacio VIII 1300
Inizio della cattività avignonese 1309
Discesa in Italia di Arrigo VII di Lussemburgo 1310
1321-1347 Scritti filosofici e politici di Guglielmo di Ockham
1324 Marsilio da Padova scrive Defensor pacis (Il difensore della pace)
1333 Giovanni Villani inizia la stesura della Nuova cronica
Inizio della Guerra dei cent’anni 1337
1342-1373 Petrarca compone il Canzoniere
Grave epidemia di peste 1348
1349-1353 Boccaccio scrive il Decameron
Bolla d’oro emessa da Carlo IV di Boemia 1356
1351-1355 Boccaccio celebra l’eccellenza del volgare nel Trattatello in laude di Dante
Fine della cattività avignonese con papa Gregorio XI 1377
Scisma d’Occidente 1378
Dettaglio di una figura allegorica che rappresenta la peste: un cavaliere nero, con ali appuntite che suggeriscono una natura demoniaca, cavalca un cavallo altrettanto scuro. Il cavaliere impugna un arco con una freccia pronta a essere scoccata e da un fianco gli pende una falce. L'immagine è caratterizzata da un uso netto del nero, accentuato da dettagli dorati che evidenziano le armi e il contorno della figura, creando un forte contrasto visivo.
Giovanni di Paolo, Allegoria della peste (particolare), 1437 ca. Berlino, Kunstgewerbemuseum.

La crisi del Papato e dell’Impero

Sul piano storico-politico, il secolo è caratterizzato dalla Guerra dei cent’anni tra l’Inghilterra e la Francia. Iniziata nel 1337 a causa delle pretese dinastiche del re d’Inghilterra sul Regno di Francia, la guerra si conclude oltre un secolo dopo (1453) con la vittoria francese.

L’impero indipendente del papato

Il Trecento è però anche il secolo in cui si assiste al tramonto dell’Impero e al momentaneo declino della Chiesa. Già alla fine del Duecento, gli imperatori sembravano aver rinunciato alle proprie prerogative su gran parte d’Europa: la formazione delle monarchie nazionali (Francia, Inghilterra, Spagna) e lo sviluppo comunale nell’Italia centro-settentrionale parevano rendere anacronistica ogni velleità universalistica. Fallimentare si rivela infatti il tentativo – appassionatamente caldeggiato da Dante – di Arrigo VII di Lussemburgo di restaurare in Italia il potere imperiale (1310) e non diversa è la sorte dell’azione di Ludovico il Bavaro, che muore nel 1347 senza aver realizzato il medesimo proposito. Infine nel 1356 la Bolla d’oro, editto proclamato da Carlo IV di Boemia, stabilisce ufficialmente ciò che da decenni sta di fatto accadendo: riservando ai principi tedeschi l’elezione dell’imperatore, viene sancita l’indipendenza imperiale dall’ingerenza papale, ma anche l’evoluzione politica dell’Impero, ormai non più istituzione sovranazionale, ma solo germanica.

Con la formazione delle monarchie nazionali in Francia, Inghilterra e Spagna e lo sviluppo dei Comuni nell’Italia del Centro-Nord, gli imperatori non possono più aspirare a un potere universale. Dal 1356 l’Impero diventa un’istituzione solo germanica.