D2 Il governo dello Stato appartiene agli uomini
Marsilio da Padova, Defensor pacis, libro I, 14; 19
Marsilio da Padova, Defensor pacis, libro I, 14; 19
Riportiamo qui due passi fondamentali del Defensor pacis. Vi si afferma che l’unico potere legittimo è quello che deriva dal consenso della comunità e che ha come fine il bene comune e la difesa della pace (di qui il nome di “difensore della pace” che l’autore attribuisce allo Stato). Al contrario, tutti i conflitti e le divisioni deriverebbero dall’arroganza che è propria della Chiesa quando pretende di avere il potere assoluto.
Ci rimane da dimostrare la causa efficiente del governante, attraverso la quale a una o a più persone viene concessa l’autorità di governo, istituito con un’elezione. Infatti è con questa autorità che una persona diventa governante in atto, non grazie alla conoscenza delle leggi, alla prudenza o alla virtù morale, anche se queste sono qualità del perfetto governante. Capita infatti che queste qualità le possiedano molte persone che, essendo prive di questa autorità, non sono governanti se non forse in potenza. Il potere effettivo di istituire il governo o di eleggerlo spetta al legislatore o all’intero corpo dei cittadini, così come abbiamo detto che gli spetta il diritto di fare leggi; inoltre gli spetta anche il diritto di correggere il governo e di deporlo, se sarà vantaggioso per il bene comune.
La legittimazione del potere proviene dal basso e non dall’alto, è umana e non divina. In tal modo il potere è valido finché dura il mandato.
Nessun potere è assoluto.
[…] Con questa decretale1 [papa Bonifacio VIII] stabilisce che bisogna credere “per necessità di salvezza” eterna e che “ogni creatura umana” sarà sottomessa “al pontefice romano” da una giurisdizione coattiva.
I pontefici interpretano il Vangelo come l’autorità che conferisce loro – secondo Marsilio illegittimamente – il diritto di governare su tutta la Terra.
1 decretale: si tratta dell’enciclica Unam Sanctam Ecclesiam, promulgata da papa Bonifacio VIII nel 1302.
In questo modo i vescovi romani, nell’intraprendere questa strada, per prima cosa, col pretesto di dover cercare la pace fra i cristiani, hanno scomunicato alcuni uomini che si rifiutavano di obbedire alla loro sentenza […]. Perciò, questa opinione errata di alcuni vescovi romani, e forse questo malvagio desiderio di governo che sostengono sia loro dovuto, come dicono, per la pienezza di potere trasmessa da Cristo, è quella causa particolare che abbiamo definito come causa efficiente della mancanza di pace o della discordia della comunità politica.
I contrasti che dividono i popoli e gli Stati dipendono dal potere temporale esercitato dalla Chiesa.
L'AUTORE
Marsilio da Padova nasce tra il 1275 e il 1280. Dopo aver svolto studi di medicina nella locale università, si iscrive alla facoltà delle Arti a Parigi, diventandone prima maestro, poi rettore (1313). Proprio nella capitale francese scrive nel 1324 il suo capolavoro, il Defensor pacis (Il difensore della pace), testo in cui svolge un’analisi razionale della natura del potere politico, considerando non le varie forme di governo, ma le strutture stesse dell’organizzazione politica: il legislatore, la legge, il governo. Consigliere politico ed ecclesiastico dell’imperatore Ludovico il Bavaro, lo segue in Italia nel 1327, per poi ritirarsi in Germania, a Monaco di Baviera, dove muore nel 1342 o nel 1343.