l’intervista – Boccaccio CON LE PAROLE DI… Alessandro Barbero

Un appassionato osservatore della natura umana

ALESSANDRO BARBERO è uno dei volti più noti della TV e della Rete. Storico medievista, è apprezzato dagli specialisti per il rigore delle sue ricerche e dei suoi studi, ma anche dal più vasto pubblico per le non comuni doti di divulgazione. Barbero è però anche un importante scrittore, autore di diversi romanzi di successo. È in questa veste che abbiamo deciso di interpellarlo, ponendogli alcune domande su un autore come GIOVANNI BOCCACCIO, il quale ci restituisce un’immagine niente affatto stereotipata del Medioevo, della sua società e dei suoi costumi.

Alessandro Barbero

Alessandro Barbero, quando e come ha conosciuto e letto Boccaccio?
Boccaccio l’ho incontrato per la prima volta a scuola, come tutti. E gli autori incontrati a scuola, c’è poco da fare, corrono un grave pericolo: quello di essere letti per obbligo e di risultare per forza noiosi. In realtà è successo che le novelle di Boccaccio che abbiamo letto a scuola sono risultate poi meno barbose di quello che inizialmente temevo, e alla fine non mi è rimasto un cattivo ricordo. Però questo non basta certo per farti venir voglia di riprendere in mano quel libro, una volta che non sei più obbligato. Il Decameron di Boccaccio l’ho letto integralmente solo da adulto, e soltanto allora mi sono reso conto di quante cose interessanti ci siano lì dentro, comprese certe novelle che a scuola, dato il loro argomento, non si leggeranno mai…