Lo stile

Una raffinata letteratura di consumo
La materia del Filocolo attinge a un vasto e ben noto repertorio di citazioni e luoghi comuni letterari: dai testi classici (Ovidio e Virgilio, dichiaratamente citati come auctores di riferimento insieme a Lucano e Stazio) fino alla Vita nuova di Dante, passando attraverso i romanzi in lingua d’oïl, all’epoca assai letti e amati nelle corti italiane. Le storie di Floire et Blancheflor, riprese da un poemetto francese del XII secolo, quelle di Tristano e Isotta e dei vari personaggi del ciclo di re Artù erano, in effetti, di dominio pubblico: libri da considerare, per usare la definizione della critica Maria Luisa Meneghetti, «vera e propria trivialliteratur», cioè letteratura di largo consumo, che però Boccaccio intende ora nobilitare offrendone una rielaborazione più colta.
In un altro passo del Filocolo,egli si propone infatti lo scopo di sottrarre questa materia ai «fabulosi parlari degli ignoranti», cioè ai grossolani racconti diffusi grazie alla tradizione orale, e di trasformarla in fonte di diletto per un pubblico altolocato, compreso quello femminile, affascinato dai bei sogni della poesia amorosa. Per questo, sul piano dello stile, non troviamo alcuna concessione popolaresca, bensì soluzioni formali di una «mezzana via»: se l’autore evita uno stile troppo aulico e solenne, non rinuncia tuttavia alla sintassi latineggiante (si noti per esempio, la posizione dei verbi, spesso collocati in conclusione di frase) e all’uso costante della metafora (in particolare, quella del fuoco amoroso).

Verso le COMPETENZE

COMPRENDERE E ANALIZZARE

1 Riassumi la vicenda raccontata nel brano in un testo di circa 5 righe.

2 Nella scena, oltre ai due innamorati, compare un altro personaggio. Chi è e come si comporta?

3 LESSICO | Con quali espressioni Biancifiore indica la natura sacra dell’amore?

4 Quali sono gli indizi, registrati dall’autore, che denunciano la nascita del sentimento amoroso nei due ragazzi?

5 STILE | Individua e sottolinea nel testo le metafore del fuoco d’amore.

INTERPRETARE

6 Nell’analisi abbiamo evidenziato i punti di contatto tra la nascita della passione tra Paolo e Francesca nel canto V dell’Inferno e quella dell’amore di Florio e Biancifiore. Leggi, in particolare, questi due passi e individua analogie e differenze.

  • Quando leggemmo il disïato riso
    esser basciato da cotanto amante,
    questi, che mai da me non fia diviso,
    la bocca mi basciò tutto tremante.
    Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
    quel giorno più non vi leggemmo avante.
    (Inferno, V, vv. 133-138)
  • incontanente chiusi i libri, abbracciandosi si porgeano semplici baci, ma più avanti non procedeano, però che la novella età, in che erano, non conoscea i nascosi diletti. (rr. 23-25)

SCRIVERE PER…

7 RACCONTARE | Reinterpretando la scena boccacciana e adattandola ai nostri tempi, descrivi l’innamoramento di due ragazzi di oggi parafrasando nel testo almeno tre delle espressioni usate dall’autore.