CRITICI A CONFRONTO

Bianca Pitzorno e Giulio Ferroni

Tradurre Boccaccio?

Tradurre Boccaccio si può? Non diciamo nelle lingue straniere (ovviamente), ma in italiano. Nell’italiano di oggi, visto che Boccaccio ha scritto il suo Decameron nell’italiano di sette secoli fa. L’idea di tradurre un classico della nostra letteratura in una lingua più vicina a quella in uso non è nuova. L’hanno fatto diversi scrittori contemporanei: Piero Chiara (1913-1986) nel 1982, Aldo Busi (n. 1948) nel 1990 e Bianca Pitzorno (n. 1942) nel 2007. Qui presentiamo due tesi contrapposte: la prima, sostenuta dalla stessa Pitzorno, è favorevole alla traduzione; la seconda, perorata dallo storico della letteratura Giulio Ferroni (n. 1943), afferma invece la necessità che gli studenti si cimentino nella lettura solo della versione originale.

L'immagine è composta da due fotografie. Nella prima è raffigurata Bianca Pitzorno; nella seconda Giulio Ferroni.
Giorni giovani - volume 1

Dalle origini al Cinquecento

Roberto Carnero, Giuseppe Iannaccone

Treccani Giunti TVP, 2025

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