T4 Lo scopo del libro

Decameron, Proemio

Il Decameron è un’opera dall’organizzazione estremamente complessa, in cui si intreccia una straordinaria pluralità di voci e di forme di racconto. L’architettura del libro prevede un Proemio nel quale l’autore espone le proprie intenzioni, preoccupato da subito di dare uniformità concettuale e ideologica a un libro che raccoglie cento novelle e che quindi, a prima vista, potrebbe sembrare frammentario. Parlando in prima persona, Boccaccio racconta la propria esperienza e da questa trae spunto per spiegare l’obiettivo della sua opera: contribuire ad alleviare le sofferenze delle donne prigioniere della passione amorosa.

/ Un rimedio per le pene d’amore /

Comincia il libro chiamato Decameron, cognominato Prencipe galeotto,1 nel quale si contengono
cento novelle in diece2 dì dette da sette donne e da tre giovani uomini.

Umana cosa è aver compassione degli afflitti: e come che a ciascuna persona stea
bene,3 a coloro è massimamente richesto li quali già hanno di conforto avuto
5 mestiere4 e hannol trovato in alcuni; fra’ quali, se alcuno mai n’ebbe bisogno o
gli fu caro o già ne ricevette piacere, io sono uno di quegli. Per ciò che,5 dalla mia
prima giovanezza infino a questo tempo oltre modo essendo acceso stato d’altissimo
e nobile amore,6 forse più assai che alla mia bassa condizione non parrebbe,
narrandolo, si richiedesse,7 quantunque appo coloro che discreti erano e alla cui
10 notizia pervenne io ne fossi lodato e da molto più reputato,8 nondimeno mi fu
egli di grandissima fatica a sofferire,9 certo non per crudeltà della donna amata,
ma per soverchio fuoco nella mente concetto da poco regolato appetito:10 il quale,
per ciò che a niuno convenevole termine mi lasciava contento stare,11 più di noia
che bisogno non m’era spesse volte sentir mi facea.12 Nella qual noia tanto rifrigerio13
15 già mi porsero i piacevoli ragionamenti d’alcuno amico e le sue laudevoli
consolazioni, che io porto fermissima opinione per quelle essere avenuto che io
non sia morto. Ma sì come a Colui14 piacque il quale, essendo Egli infinito, diede
per legge incommutabile15 a tutte le cose mondane aver fine, il mio amore, oltre
a ogn’altro fervente16 e il quale niuna forza di proponimento o di consiglio o di
20 vergogna evidente, o pericolo che seguir ne potesse, aveva potuto né rompere né
piegare, per se medesimo in processo di tempo si diminuì in guisa,17 che sol di sé
nella mente m’ha al presente lasciato quel piacere che egli è usato di porgere a chi
troppo non si mette ne’ suoi più cupi pelaghi navigando;18 per che, dove faticoso
esser solea, ogni affanno togliendo via, dilettevole il sento esser rimaso.19


TRECCANI Le parole valgono

appetito Come indica l’origine latina del termine (ad+petere), chi prova appetito aspira a soddisfare i propri bisogni: parliamo di «appetito di gloria» per chi è animato dalla brama di onori o di «appetito sessuale» per designare il desiderio erotico. Più comunemente, però, oggi indichiamo con appetito la sensazione che accompagna il bisogno di alimentarsi: «buon appetito!» è la formula augurale con cui iniziamo i pasti. → Appetito e fame possono essere considerati sinonimi? Motiva la tua risposta.


1 galeotto: il riferimento è al passo dantesco di Paolo e Francesca («Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse», Inferno, V, 137).
2 diece: dieci (dal latino decem).
3 come che… bene: benché convenga a ciascuno.
4 a coloro… mestiere: a maggior ragione è richiesto a coloro che hanno già avuto bisogno di conforto.
5 Per ciò che: poiché.
6 d’altissimo e nobile amore: d’un nobile amore rivolto a un oggetto di elevata condizione.
7 forse… si richiedesse: forse assai più di quanto non sembrerebbe conveniente (si richiedesse) alla mia umile condizione, essendo io stesso a dirlo (narrandolo).
8 quantunque… reputato: sebbene fossi lodato e considerato capace più del necessario presso coloro che, forniti di equilibrio e di moderazione di giudizio (discreti), ne vennero a conoscenza.
9 sofferire: tollerare.
10 per soverchio… appetito: per una passione eccessiva concepita da un istinto poco tenuto a freno (poco regolato).
11 per ciò… contento stare: poiché non trovava soddisfazione in nessun modo adeguato (convenevole).
12 più di noia… mi facea: spesso mi faceva sentire maggior dolore di quanto ne avessi bisogno.
13 rifrigerio: sollievo.
14 Colui: Dio.
15 incommutabile: immutabile.
16 ogn’… fervente: ardente più di ogni altro.
17 in processo… guisa: con il passar del tempo diminuì in modo tale.
18 che egli… navigando: che è solito offrire a coloro che navigando (nel mare dell’amore) non si avventurano troppo nei suoi mari più profondi (cupi pelaghi).
19 per che… rimaso: perciò, mentre prima mi era faticoso, essendo venuto meno ogni affanno, mi è rimasto solo il lato piacevole.