T8 La novella delle papere

Decameron, IV, Introduzione

Pare che alcune novelle del Decameron fossero cominciate a circolare prima che Boccaccio completasse l’opera e che l’autore ne avesse ricavato aspre critiche. Si spiega così il contenuto dell’Introduzione alla Quarta giornata, nella quale Boccaccio risponde ai rimproveri mossigli. I suoi detrattori sostengono che a un uomo maturo come lo scrittore non si addica trattare temi leggeri quali quelli delle sue novelle e in particolare assecondare e lodare le donne, come sembra voler fare con la sua opera (dedicata proprio alle donne innamorate). Boccaccio si difende: lo fa argomentando e rispondendo punto per punto alle critiche, ma soprattutto attraverso una novella (inserita all’interno della stessa Introduzione), che mostra l’innocente naturalezza del sentimento amoroso e della stessa attrazione erotica.

/ Il potere della natura e dell’istinto sull’educazione /

Filippo ha cresciuto il figlio in un eremo

[…]
Nella nostra città, già è buon tempo passato, fu un cittadino il quale fu nominato
Filippo Balducci, uomo di condizione assai leggiere,1 ma ricco e bene inviato2 e
esperto nelle cose quanto lo stato suo richiedea; e aveva una sua donna moglie, la
quale egli sommamente amava, e ella lui, e insieme in riposata3 vita si stavano, a
5 niuna altra cosa tanto studio4 ponendo quanto in piacere interamente l’uno all’altro.
Ora avvenne, sì come di tutti avviene, che la buona donna passò di questa
vita, né altro di sé a Filippo lasciò che un solo figliuolo di lui conceputo, il quale
forse d’età di due anni era. Costui per la morte della sua donna tanto sconsolato
rimase, quanto mai alcuno altro amata cosa perdendo rimanesse; e veggendosi di
10 uella compagnia, la quale egli più amava, rimaso solo, del tutto si dispose di non
volere più essere al mondo ma di darsi al servigio di Dio e il simigliante fare del
suo piccol figliuolo. Per che, data ogni sua cosa per Dio,5 senza indugio se n’andò
sopra Monte Asinaio,6 e quivi in una piccola celletta se mise col suo figliuolo, col
quale di limosine in digiuni e in orazioni vivendo, sommamente si guardava di
15 non ragionare, là dove egli fosse, d’alcuna temporal7 cosa né di lasciarnegli alcuna
vedere acciò che esse da così fatto servigio nol traessero,8 ma sempre della gloria
di vita eterna e di Dio e de’ santi gli ragionava, nulla altro che sante orazioni
insegnandogli. E in questa vita molti anni il tenne, mai della cella non lasciandolo
uscire né alcuna altra cosa che sé dimostrandogli.9
20 Era usato10 il valente uomo di venire alcuna volta a Firenze: e quivi secondo le
sue oportunità dagli amici di Dio sovenuto,11 alla sua cella tornava.
Ora avvenne che, essendo già il garzone d’età di diciotto anni e Filippo vecchio,
un dì il domandò ov’egli andava. Filippo gliele disse; al quale il garzon disse:
«Padre mio, voi siete oggimai vecchio e potete male durar fatica;12 perché non mi
25 menate voi una volta a Firenze, acciò che, faccendomi cognoscere gli amici e divoti
di Dio e vostri, io, che son giovane e posso meglio faticar di voi, possa poscia13
pe’ nostri bisogni a Firenze andare quando vi piacerà, e voi rimanervi qui?».


TRECCANI Le parole valgono

indugio Lasciar passare del tempo per eseguire, compiere o dare inizio a qualche cosa non sempre significa ritardare a farla, esitare o tentennare indecisi sul da farsi. L’indugio può essere certo titubanza e incertezza, ma anche pausa di riflessione, momento di attesa calcolata, come quando ci soffermiamo – ovvero indugiamo – ad ammirare la bellezza di un panorama o il volto di un ragazzo o di una ragazza. D’altra parte, in latino, indutiae significa “tregua”, cioè una pausa dal combattimento per ragionare sulle mosse successive. → È assai frequente l’espressione «rompere gli indugi»: forma con essa una frase di senso compiuto.


 
1 assai leggiere: poco importante.
2 inviato: avviato negli affari.
3 riposata: tranquilla.
4 studio: impegno.
5 per Dio: in elemosina (cioè per amore di Dio).
6 Monte Asinaio: è detto anche Monte Senario e si trova nel Mugello, non lontano da Firenze. Ai tempi di Boccaccio vi si trovavano numerosi eremiti.
7 temporal: mondana.
8 nol traessero: non lo distogliessero.
9 dimostrandogli: facendogli vedere.
10 usato: solito.
11 secondo… sovenuto: dopo essere stato aiutato, in base alle sue necessità, da persone pie (dagli amici di Dio).
12 durar fatica: sopportare le fatiche.
13 poscia: in seguito, in futuro.