Filippo porta il figlio a Firenze
Il valente uomo, pensando che già questo suo figliuolo era grande e era sì
abituato al servigio di Dio, che malagevolmente le cose del mondo a sé il dovrebbono
30 omai poter trarre, seco stesso disse: «Costui dice bene»; per che, avendovi a
andare, seco il menò.
Quivi il giovane veggendo i palagi, le case, le chiese e tutte l’altre cose delle
quali tutta la città piena si vede, sì come colui che mai più per ricordanza vedute
non n’avea,14 si cominciò forte a maravigliare e di molte domandava il padre che
35 fossero e come si chiamassero. Il padre gliele diceva; e egli, avendolo udito,
rimaneva contento e domandava d’un’altra. E così domandando il figliuolo e il padre
rispondendo, per avventura si scontrarono in una brigata di belle giovani donne
e ornate,15 che da un paio di nozze16 venieno: le quali come il giovane vide, così
domandò il padre che cosa quelle fossero.
14 sì come… no’ n’avea: come chi mai prima le aveva viste per quanto potesse ricordare (per ricordanza). Il bambino aveva infatti solo due anni quando il padre lo aveva portato via da Firenze.
15 ornate: vestite con eleganza.
16 un paio di nozze: una festa nuziale.
L’interesse del ragazzo per le donne e le inutili manovre di Filippo
40 A cui il padre disse: «Figliuol mio, bassa gli occhi in terra, non le guatare,17
ch’elle son mala cosa».18
Disse allora il figliuolo: «O come si chiamano?».
Il padre, per non destare nel concupiscibile appetito del giovane alcuno inchinevole
disiderio men che utile,19 non le volle nominare per lo proprio nome, cioè
45 femine, ma disse: «Elle si chiamano papere».
Maravigliosa cosa a udire! Colui che mai più alcuna veduta non avea,20 non
curatosi de’ palagi, non del bue, non del cavallo, non dell’asino, non de’ denari né
d’altra cosa che veduta avesse, subitamente disse: «Padre mio, io vi priego che voi
facciate che io abbia una di quelle papere».
50 «Oimè, figliuol mio», disse il padre, «taci: elle son mala cosa».
A cui il giovane domandando disse: «O son così fatte le male cose?».
«Sì» disse il padre.
E egli allora disse: «Io non so21 che voi vi dite, né perché queste sieno mala
cosa: quanto è,22 a me non è ancora paruta vedere alcuna così bella né così piacevole
55 come queste sono. Elle son più belle che gli agnoli23 dipinti che voi m’avete
più volte mostrati. Deh! se vi cal24 di me, fate che noi ce ne meniamo una colà sù
di queste papere, e io le darò beccare».25
Disse il padre: «Io non voglio; tu non sai donde elle s’imbeccano!»,26 e sentì
incontanente27 più aver di forza la natura che il suo ingegno; e pentessi d’averlo
60 menato a Firenze.
17 guatare: guardare.
18 mala cosa: una cosa cattiva.
19 per non… utile: per non destare nel naturale istinto sessuale (concupiscibile appetito) del ragazzo qualche dannoso (men che utile) desiderio che assecondasse (inchinevole) l’istinto stesso.
20 mai… non avea: non aveva mai visto prima una donna.
21 so: capisco.
22 quanto è: per quanto mi riguarda.
23 agnoli: angeli.
24 cal: importa.
25 io le darò beccare: mi occuperò io di lei (con un’allusione di tipo sessuale).
26 tu non sai donde elle s’imbeccano!: il padre riprende la metafora sessuale utilizzata dal figlio.
27 incontanente: subito.