Quivi con questa testa nella sua camera rinchiusasi, sopra essa lungamente e
amaramente pianse, tanto che tutta con le sue lagrime la lavò, mille basci dandole
70 in ogni parte. Poi prese un grande e un bel testo, di questi ne’ quali si pianta la
persa45 o il basilico, e dentro la vi mise fasciata in un bel drappo; e poi messavi sù
la terra, sù vi piantò parecchi piedi46 di bellissimo bassilico salernetano, e quegli
da niuna altra acqua che o rosata o di fior d’arancio o delle sue lagrime non innaffiava
giammai.47 E per usanza aveva preso di sedersi sempre a questo testo vicina
75 e quello con tutto il suo disidero vagheggiare,48 sì come quello che il suo Lorenzo
teneva nascoso: e poi che molto vagheggiato l’avea, sopr’esso andatasene cominciava
a piagnere, e per lungo spazio, tanto che tutto il basilico bagnava, piagnea.

45 persa: maggiorana (una pianta aromatica).
46 piedi: pianticelle.
47 quegli… giammai: innaffiava il vaso (quegli) soltanto con acqua di rose o di fiori d’arancio o con le sue lacrime.
48 vagheggiare: contemplare.

I fratelli scoprono il contenuto del vaso

Il basilico, sì per lo lungo e continuo studio,49 sì per la grassezza50 della terra
procedente dalla testa corrotta51 che dentro v’era, divenne bellissimo e odorifero
80 molto; e servando la giovane questa maniera del continuo,52 più volte da’ suoi
vicin fu veduta. Li quali, maravigliandosi i fratelli della sua guasta53 bellezza e di
ciò che gli occhi le parevano della testa fuggiti, il disser loro: «Noi ci siamo accorti
che ella ogni dì tiene la cotal maniera». Il che udendo i fratelli e accorgendosene,
avendonela alcuna volta ripresa e non giovando, nascosamente da lei fecero
85 portar via questo testo; il quale non ritrovando ella con grandissima instanzia54
molte volte richiese, e non essendole renduto, non cessando il pianto e le lagrime,
infermò,55 né altro che il testo suo nella infermità domandava. I giovani si maravigliavan
forte di questo adimandare, e per ciò vollero vedere che dentro vi fosse;
e versata la terra, videro il drappo e in quello la testa non ancora sì consumata,
90 che essi alla capellatura crespa non conoscessero lei essere quella di Lorenzo. Di
che essi si maravigliaron forte e temettero non questa cosa si risapesse: e sotterrata
quella, senza altro dire, cautamente di Messina uscitisi e ordinato come di quindi
si ritraessono,56 se n’andarono a Napoli.

49 studio: cura.
50 grassezza: fertilità.
51 corrotta: in decomposizione.
52 servando… del continuo: poiché la giovane manteneva (servando) sempre (del continuo) questo comportamento (maniera).
53 guasta: guastata, sfiorita.
54 instanzia: insistenza.
55 infermò: si ammalò.
56 ordinato come di quindi si ritraessono: presi i necessari provvedimenti (ordinato) per allontanarsi (come… si ritraessono) da Messina (quindi), cessando evidentemente ogni attività in questo luogo.

Lisabetta muore di crepacuore

La giovane non restando57 di piagnere e pure58 il suo testo adimandando, piagnendo
95 si morì, e così il suo disaventurato amore ebbe termine. Ma poi a certo
tempo divenuta questa cosa manifesta a molti, fu alcun che compuose quella
canzone59 la quale ancora oggi si canta, cioè:
Qual esso fu lo malo cristiano,60
che mi furò la grasta,61 et cetera. –

57 restando: cessando.
58 pure: continuamente.
59 canzone: si tratta di una ballata effet­tivamente attestata, ma con tutta probabili­tà Boccaccio trasse spunto da essa per inventare la storia di Lisabetta, e non vice­versa.
60 lo malo cristiano: l’uomo malvagio.
61 furò la grasta: rubò il vaso.