Giovanna chiede a Federigo il falcone

E levate da tavola e alquanto con piacevoli ragionamenti con lui dimorate,80
95 parendo alla donna tempo di dire quello per che andata era, così benignamente
verso Federigo cominciò a parlare: «Federigo, ricordandoti tu della tua preterita81
vita e della mia onestà, la quale per avventura82 tu hai reputata durezza e crudeltà,
io non dubito punto che tu non ti debbi maravigliare della mia presunzione83
sentendo quello per che principalmente qui venuta sono; ma se figliuoli avessi o
100 avessi avuti, per li quali84 potessi conoscere di quanta forza sia l’amor che lor si
porta, mi parrebbe esser certa che in parte m’avresti per iscusata.85 Ma come che
tu no’ n’abbia,86 io che n’ho uno, non posso però87 le leggi comuni dell’altre madri
fuggire; le cui forze seguir convenendomi,88 mi conviene, oltre al piacer mio89
e oltre a ogni convenevolezza90 e dovere, chiederti un dono il quale io so che
105 sommamente t’è caro: e è ragione, per ciò che91 niuno92 altro diletto, niuno altro
diporto,93 niuna consolazione lasciata t’ha la tua strema fortuna;94 e questo dono
è il falcon tuo, del quale il fanciul mio è sì forte invaghito, che, se io non gliele
porto, io temo che egli non aggravi tanto nella infermità la quale ha, che poi ne
segua cosa per la quale io il95 perda. E per ciò ti priego, non per l’amore che tu mi
110 porti, al quale tu di niente se’ tenuto,96 ma per la tua nobiltà, la quale in usar cortesia
s’è maggiore che in alcuno altro mostrata, che ti debba piacere di donarlomi,
acciò che io per questo dono possa dire d’avere ritenuto97 in vita il mio figliuolo e
per quello averloti sempre obligato».98


TRECCANI Le parole valgono

invaghito L’aggettivo vago, che oggi utilizziamo con il significato di “incerto, confuso”, ha però anche, specie presso i poeti, la dolce accezione di “leggiadro, bello, grazioso”. Nel verbo invaghirsi sembra che ci sia l’uno e l’altro aspetto: innamorarsi può essere al tempo stesso un sentimento delicato e volubile, appassionato e instabile. Chi è invaghito insomma desidera qualcosa o qualcuno con un desiderio acceso ma anche leggero. → Vago può essere anche un suffisso, come accade nell’aggettivo ondivago: scrivi il suo significato e forma una frase di senso compiuto.


 
80 dimorate: intrattenutesi.
81 preterita: passata.
82 per avventura: forse.
83 presunzione: sfacciataggine.
84 per li quali: per mezzo dei quali, grazie ai quali.
85 che in parte m’avresti per iscusata: che mi avresti, almeno in parte, scusata.
86 come… n’abbia: siccome non hai figli.
87 però: perciò.
88 seguir convenendomi: dovendo io seguire.
89 oltre al piacer mio: al di là della mia volontà.
90 convenevolezza: convenienza, senso di opportunità.
91 per ciò che: poiché.
92 niuno: nessuno.
93 diporto: svago.
94 strema fortuna: cattiva sorte.
95 il: lo.
96 al quale tu di niente se’ tenuto: in virtù del quale tu non sei obbligato a nulla.
97 ritenuto: tenuto.
98 per quello… obligato: in virtù di ciò (il fatto che monna Giovanna ha salvato il figlio dalla morte grazie alla generosità di Federigo) averlo sempre legato a te con il vincolo della gratitudine (averloti = avertelo).

Federigo si dispera per il fatto di non poterla accontentare

Federigo, udendo ciò che la donna adomandava e sentendo che servir non
115 ne la potea per ciò che mangiar gliele avea dato, cominciò in presenza di lei a
piagnere anzi che alcuna parola risponder potesse. Il qual pianto la donna prima
credette che da dolore di dover da sé dipartire99 il buon falcon divenisse più che
da altro,100 e quasi fu per101 dire che nol volesse;102 ma pur sostenutasi,103 aspettò
dopo il pianto la risposta di Federigo, il qual così disse: «Madonna, poscia104 che
120 a Dio piacque che io in voi ponessi il mio amore, in assai cose m’ho reputata la
fortuna contraria e sonmi di lei doluto;105 ma tutte sono state leggieri a rispetto
di quello che ella mi fa al presente,106 di che io mai pace con lei aver non debbo,
pensando che voi qui alla mia povera casa venuta siete, dove, mentre che ricca fu,
venir non degnaste, e da me un picciol don vogliate, e ella abbia sì fatto, che io
125 donar nol vi possa: e perché questo esser non possa vi dirò brievemente. Come io
udi’ che voi, la vostra mercé,107 meco desinar volavate, avendo riguardo alla vostra
eccellenzia e al vostro valore,108 reputai degna e convenevole cosa che con più
cara vivanda secondo la mia possibilità io vi dovessi onorare, che con quelle che
generalmente per l’altre persone s’usano:109 per che, ricordandomi del falcon che
130 mi domandate e della sua bontà,110 degno cibo da voi il reputai, e questa mattina
arrostito l’avete avuto in sul tagliere, il quale io per ottimamente allogato avea;111
ma vedendo ora che in altra maniera il disideravate, m’è sì gran duolo che servire
non ve ne posso, che mai pace non me ne credo dare».

99 dipartire: allontanare.
100 divenisse più che da altro: derivasse più che da altre ragioni.
101 per: sul punto di.
102 nol volesse: non lo voleva più.
103 sostenutasi: trattenutasi (dal ritirare la richiesta).
104 poscia: dopo.
105 sonmi di lei doluto: mi sono lamentato di essa.
106 tutte sono state… che ella mifa al presente: tutti i dispetti della sorte sono stati di poco conto rispetto a ciò che essa mi fa ora.
107 la vostra mercé: bontà vostra (è un inciso).
108 valore: rango nobiliare.
109 che con più cara vivanda… s’usano: che vi dovessi onorare con una vivanda più pregiata, in base alle mie possibilità, di quelle che normalmente si offrono alle altre persone.
110 bontà: qui in senso alimentare e non più venatorio.
111 il quale io per ottimamente allogato avea: e così io pensavo di averlo utilizzato nel migliore dei modi.