Ma già vicini al fiume pervenuti, gli venner prima che a alcun vedute34 sopra la
riva di quello ben dodici gru, le quali tutte in un piè dimoravano, sì come quando
dormono soglion fare; per che egli, prestamente mostratele a Currado, disse: «Assai
bene potete, messer, vedere che iersera vi dissi il vero, che le gru non hanno se
50 non una coscia e un piè, se voi riguardate a quelle che colà stanno».
Currado vedendole disse: «Aspettati, che io ti mostrerò che elle n’hanno due»,
e fattosi alquanto più a quelle vicino, gridò: «Ho, ho!», per lo qual grido le gru,
mandato l’altro piè giù, tutte dopo alquanti passi cominciarono a fuggire; laonde35
Currado rivolto a Chichibio disse: «Che ti par, ghiottone? parti che elle n’abbian
55 due?».
Chichibio quasi sbigottito, non sappiendo egli stesso donde si venisse,36 rispose:
«Messer sì, ma voi non gridaste “ho, ho!” a quella d’iersera; ché se così gridato
aveste ella avrebbe così l’altra coscia e l’altro piè fuor mandata, come hanno
fatto queste».

rr. 56-59 La risposta divertente salva Chichibio: non è tanto l’intelligenza ad averla ispirata, quanto una trovata improvvisa e spontanea, dettata dalla paura.

60 A Currado piacque tanto questa risposta, che tutta la sua ira si convertì in festa
e riso, e disse: «Chichibio, tu hai ragione: ben lo doveva fare».37
Così adunque con la sua pronta e sollazzevol risposta Chichibio cessò la mala
ventura e paceficossi38 col suo signore.

rr. 60-fine Il potere della parola, celebrata da Boccaccio, ha prodotto i suoi effetti: la clemenza e la cortesia di Corrado lo inducono a perdonare il suo cuoco.

 


TRECCANI Le parole valgono

sollazzevole In latino solatium significa “conforto”, “ristoro”: infatti poche parole nella nostra lingua esprimono il concetto di divertimento allegro, schietto e disimpegnato come sollazzo. Quando esclamiamo «Che sollazzo!», ce la stiamo spassando senza troppe preoccupazioni. E così l’aggettivo sollazzevole esprime una qualità godibilissima, che può riferirsi a una persona gioviale o a una cosa simpatica e spiritosa. → «Essere il sollazzo della compagnia» non è però una condizione invidiabile. Indica quale tra le seguenti parole può sostituire, in questo caso, sollazzo: zimbello; istrione; mattatore; furbastro.


34 gli venner… vedute: vide prima di chiunque altro.
35 laonde: perciò.
36 donde si venisse: da dove gli venissero quelle parole.
37 ben lo doveva fare: avrei proprio dovuto farlo.
38 cessò… paceficossi: evitò la punizione e fece pace.

ANALIZZA TU – VERSO L’ESAME

COMPRENDERE E ANALIZZARE

1 Riassumi il contenuto della novella in circa 10 righe.

2 Qual è l’occupazione di Currado? Che cosa sappiamo di lui sin dalle prime righe?

3 Perché a tavola Currado decide di non continuare la discussione con Chichibio?

4 Perché Currado perdona Chichibio?

5 Terzo personaggio della novella, nonché motore dell’azione, è Brunetta. Quali caratteristiche di questa figura femminile possiamo ricavare dal testo?

6 Sottolinea gli aggettivi con cui potresti descrivere il registro narrativo della novella.
comico – realistico – fiabesco – ironico – sarcastico – patetico

INTERPRETARE

7 La conclusione della novella può essere considerata coerente con la visione del mondo e dei rapporti umani promossa da Boccaccio nel Decameron?

8 Boccaccio esalta l’intelligenza e l’arguzia, doti che egli ritiene indispensabili nella nuova società borghese. Ritieni che la risposta pronta e l’uso acuto della parola siano virtù fondamentali anche oggi? perché?