Buffalmacco e Bruno, queste cose udendo, facevan vista di maravigliarsi forte
e spesso affermavano194 quello che Calandrino diceva, e avevano sì gran voglia di
ridere, che quasi scoppiavano; ma vedendolo furioso levare195 per battere un’altra
volta la moglie, levatiglisi allo ’ncontro il ritennero,196 dicendo di queste cose
215 niuna colpa aver la donna ma egli che sapeva che le femine facevano perdere la
vertù alle cose e non le aveva detto che ella si guardasse197 d’apparirgli innanzi
quel giorno: il quale avvedimento198 Idio gli aveva tolto o per ciò che la ventura199
non doveva esser sua, o perch’egli aveva in animo d’ingannare i suoi compagni, a’
quali, come s’avvedeva200 averla trovata, il doveva palesare.201
220 E dopo molte parole, non senza gran fatica, la dolente donna riconciliata con
essolui202 e lasciandol malinconoso203 con la casa piena di pietre, si partirono.
194 affermavano: confermavano.
195 levare: alzarsi (prima si era seduto).
196 levatisigli… il ritennero: andatigli incontro, lo trattennero.
197 si guardasse: evitasse.
198 avvedimento: saggio pensiero.
199 ventura: fortuna.
200 come s’avvedeva: non appena si era accorto.
201 il doveva palesare: doveva riferirlo.
202 essolui: lui.
203 malinconoso: triste.
ANALIZZIAMO INSIEME – VERSO L’ESAME
Un’esperienza indescrivibile
Il testo si apre con la presentazione dei personaggi: Calandrino, Bruno, Buffalmacco e Maso del Saggio. Sono tutti pittori attivi a Firenze nel primo Trecento, ma mentre Calandrino è uom semplice e di nuovi costumi (rr. 5-6), Bruno e Buffalmacco – oltre a essere uomini sollazzevoli molto(r. 7), che è la ragione per cui Calandrino ama frequentarli – sono avveduti e sagaci (r. 8). Essi, a loro volta, frequentano Calandrino per ciò che de’ suoi modi e della sua simplicità sovente gran festa prendevano (rr. 9-10). Dunque è da subito evidente una fondamentale asimmetria nei rapporti: mentre l’amicizia di Calandrino verso gli altri due è ingenua, Bruno e Buffalmacco hanno da tempo individuato in lui un oggetto di divertimento, senza che egli lo sospetti.
Maso, a sua volta, si pone sullo stesso piano di Bruno e Buffalmacco. È lui, infatti, a innescare la prima beffa, incantando Calandrino con strani discorsi su paesi meravigliosi e pietre “virtuose”. Lo sciocco abbocca, ed ecco le premesse per la beffa successiva, su cui è incentrata la novella.
1 Quali sono le fantasiose attrazioni del paese di Bengodi?
2 Bruno consiglia di rinviare la ricerca della pietra alla domenica mattina. Perché?
Il protagonista: uno sciocco presuntuoso
Il personaggio di Calandrino appare da subito come un sempliciotto piuttosto bizzarro. Ignorante com’è, egli è però anche piuttosto presuntuoso giacché è convinto di poter riconoscere facilmente l’elitropia. Come ha scritto il critico Natalino Sapegno, in lui «la sciocchezza si complica di avarizia e di stolida diffidenza, e di non so quale persuasione di furberia». All’origine della sua creduloneria c’è in effetti la cupidigia, che affiora nella frenesia dell’affannosa ricerca della pietra magica e nell’intenzione di recarsi alle tavole dei cambiavalute: diventare invisibile gli consentirebbe (questa è la sua intenzione) di arricchirsi illecitamente e quando si convince, per lo scherzo di Bruno e Buffalmacco, di aver trovato la pietra che lo rende tale, non si palesa ai compagni che crede non lo stiano vedendo.
3 Perché Calandrino, nonostante sia colpito dalle pietre scagliate dai suoi amici mentre si dirige verso casa, tace soffrendo in silenzio?
4 Si può dire che Bruno e Buffalmacco manifestino un certo sadismo nel colpire lo sciocco amico? Motiva la tua risposta.