LE OPERE LATINE Tra le opere in latino vanno ricordate le 25 (tra le quali alcune a Petrarca e ad altri umanisti), il (Carme bucolico: 16 egloghe a carattere allegorico, composte a partire dal 1349 e raccolte intorno al 1367) e tutta la serie delle opere erudite, che testimoniano l’imitazione, da parte di Boccaccio, del Petrarca umanista: il (Le sventure degli uomini illustri: 9 libri, completati nel 1373, di biografie di personaggi famosi e infelici, da Adamo ai contemporanei), il (Le donne celebri: volume, scritto intorno al 1362, che contiene le biografie di un centinaio di illustri figure femminili), il (Libro sui monti, sui boschi, sulle fonti, sui laghi, sui fiumi, sugli stagni e sulle paludi e sui nomi del mare: un vasto dizionario-repertorio geografico scritto tra il 1355 e il 1373) e, infine, la (Genealogia degli dei pagani: una raccolta in 15 libri di molti miti della classicità greco-romana), considerato il più importante trattato latino di Boccaccio, che vi lavora dal 1350 fino alla morte. Epistole Buccolicum carmen De casibus virorum illustrium De mulieribus claris De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de nominibus maris liber Genealogia deorum gentilium T19 La vedova ipocrita , 128-129 Corbaccio Siamo allo snodo fondamentale della vicenda: il marito defunto della donna amata da Boccaccio svela a quest’ultimo la vera natura di lei. Essa recita la parte della vedova inconsolabile, mentre nel cuore cova sentimenti di ben altro genere. / In chiesa a caccia di uomini / Uscita adunque di casa, […] se n’entra ne la chiesa: ma non vorrei che tu credessi per udire divino uficio o per adorare v’entrasse, ma per tirare l’aiuolo. Per ciò che, sappiend’ella ch’è già lungo tempo che quivi d’ogni parte della nostra terra concorrono giovani prodi e gagliardi e savi, come le piacciono, di quella ha fatto uno escato, come per pigliare i colombi fanno gli uccellatori; e, per ciò che ciascuno non vede la serpe che sta sotto l’erba nascosta, spesso vi piglia de’ grossi. Ma, sì come colei che di variar cibi spesso si diletta, non dopo molto, sazia, a prender nuova cacciagione si ritorna; e, per averne ella tuttavia due o tre presti, non si riman’ella però d’uccellare; e, se io di questo mento o dico il vero, tu ’l sai, che parendoti bene mille occhi avere, senza sapertene guardare nelle panie incappasti. Giunta addunque nella chiesa e non sanza cautela avendo riguardato per tutto, prestamente avendo raccolto con gli occhi chiunque v’è, incomincia, senza ristare mai, a faticare una dolente filza di paternostri, or dall’una mano ne l’altra e da l’altra ne l’una trasmutandoli, senza mai dirne uno, sì come colei la quale ha faccenda soperchia pur di far motto a questa e a quell’altra e di sufolare ora ad una ora ad un’altra nelle orecchie, e così d’ascoltarne ora una ora un’altra; come che questo molto grave le paia, cioè d’ascoltarne niuna, sì bene le pare sapere dire a lei; e in questo, senza altro far mai, tutto quel tempo, che nella chiesa dimora, consuma. Forse direbbe alcuno: «Quello, che nella chiesa non si fa, ella il supplisce nella sua casetta». La qual cosa non è punto vera; per ciò che chi si potesse di ciò essere ingannato, altramenti credendo che ’l fatto sta, io, sì come colui che, s’ella alcuno bene facesse, o alcuna orazione o paternostro dicesse, il sentirei, non ne posso essere ingannato; per ciò che, non altrimenti che la fresca acqua è sopra i caldi corpi soave, così a quelli la mia arsura sentirei rinfrescare. 1 2 5 3 4 5 6 10 7 8 9 10 11 15 12 13 14 15 20 16 17 18 19 20 tendere la rete, cioè adescare. città. della chiesa ( ) ha fatto uso come di un’esca. poiché. la vedova vi cattura grossi piccioni, cioè fa abbondante provvista di uomini. pur avendone due o tre sempre a disposizione ( ), non per questo ( ) si trattiene dal cacciare. sembrandoti di vedere e conoscere tutto (cioè non sospettando l’inganno da parte della donna). non essendo in grado di proteggerti, cadesti nelle sue trappole. passato in rassegna. Ma nella scelta del verbo da parte dell’autore è sottintesa l’idea della cattura (che continua la precedente metafora della caccia). a rigirarsi faticosamente ( ) una sofferente sfilza di grani del rosario ( ) trasferendoli. è troppo affaccendata ( ) a chiacchierare ( ) con le altre donne presenti in chiesa. bisbigliare. sebbene ciò (cioè ascoltare le chiacchiere delle altre) le sembri molto noioso, essendo convinta di essere l’unica a saper parlare bene. trascorre tutto il tempo in chiesa in tali attività. avendo un’opinione lontana dalla realtà. qualche opera di bene. ne sentirei il beneficio. da quelle preghiere. è il fuoco che ricopre il marito defunto come castigo per non essersi opposto fermamente, in vita, agli inganni della donna. 1 tirare l’aiuolo: 2 terra: 3 di quella… escato: di quella 4 per ciò che: 5 vi piglia de’ grossi: 6 per averne… d’uccellare: presti però 7 parendoti bene mille occhi avere: 8 senza sapertene… incappasti: 9 raccolto: 10 a faticare… paternostri: faticare paternostri 11 trasmutandoli: 12 ha faccenda… quell’altra: ha faccenda soperchia far motto 13 sufolare: 14 come che… a lei: 15 in questo… consuma: 16 altramenti… sta: 17 alcuno bene: 18 il sentirei: 19 a quelli: 20 arsura: