Nel 1517, Martin Lutero avvia la Riforma: nascono i movimenti protestanti. Lutero e le 95 tesi Nel 1517 il monaco agostiniano tedesco Martin Lutero (14831546) affigge alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, annessa all universit dove egli insegna le Sacre Scritture, le sue celebri 95 tesi contro le indulgenze. Il gesto di Lutero d il via alla cosiddetta Riforma, che si propaga rapidamente in molti paesi d Europa e presso tutti i ceti sociali. La nascita dei movimenti protestanti il luteranesimo in Germania, il calvinismo in Svizzera fa deflagrare in tutta la sua gravit la crisi della Chiesa, portando alla frattura della cristianit in diverse confessioni. La cultura 1 Al sapere medievale, fondato sullo studio di teologia, medicina e diritto, gli umanisti contrappongono lo studio di filosofia e letteratura e sostengono l autonomia intellettuale di ogni individuo. L uomo ora al centro dell universo (antropocentrismo). L uomo, quale altro dio , pu dominare ogni campo del sapere, dalle lettere alle scienze. La centralit dell uomo Il concetto di Umanesimo Il termine Umanesimo viene dall espressione latina studia humanitatis: con essa l oratore romano Cicerone aveva indicato le discipline filosofico-letterarie reputate necessarie per formare e perfezionare l uomo in tutte le sue facolt , sul piano morale e intellettuale. Gli umanisti le rivalutano, contrapponendole alla teologia, alla medicina e al diritto, che invece costituivano il bagaglio del sapere medievale, ed elaborano il mito di una nuova epoca, di rinnovamento e rinascita, dopo un lungo periodo considerato di decadenza. Gi dalla fine del Trecento, sulla scorta dell insegnamento di Petrarca e Boccaccio considerati dei preumanisti , gli intellettuali italiani avevano iniziato a individuare nei classici dei modelli da imitare per affrancare l individuo dalla mentalit dei secoli precedenti, intrisa di dogmatismo religioso, e per liberarlo da strutture di pensiero giudicate rigide e obsolete. La civilt medievale perci vista con occhio polemico, in quanto colpevole di aver svilito le virt terrene, subordinandole ai vincoli teologici; l uomo della nuova civilt deve invece nutrire una fiducia assoluta nei propri mezzi, che gli permetta di non porre limiti alla conoscenza. Viene inoltre sottolineata la necessit di raggiungere un approccio pragmatico e laico ai problemi dell esistenza umana, teorizzando la figura di un individuo capace di cimentarsi, grazie alle facolt intellettuali, sia con le esigenze della vita attiva sia con le questioni spirituali. L uomo al centro dell universo Proprio il desiderio di conoscenza distingue gli esseri umani dalle altre creature animate e rappresenta il motore che ne guida l azione: l uomo si considera ora al centro dell universo (a questa concezione filosofica diamo il nome di antropocentrismo), si ritiene capace di elaborare una visione del mondo non pi ereditata dal passato ma conquistata attraverso il libero esercizio dello spirito critico. Ogni elemento del sapere pu essere cos sottoposto a revisione: le discipline che nel Medioevo erano reputate ancelle della teologia , cio subordinate a essa, come la filosofia, la geografia, l astronomia, la logica ecc., sono ora studiate non pi alla luce della fede ma come strumenti per acquisire e applicare la conoscenza. L autorappresentazione dell umanista Libero di spaziare tra interessi diversi, l umanista si considera alla stregua di un altro dio , dotato di libero arbitrio, della capacit cio di operare scelte autonome senza l intervento di forze superiori. Egli profondamente convinto di aver costruito un secolo d oro, in cui la preminenza data alle lettere, alla filosofia e alla retorica non ostacola la formazione di un atteggiamento scientifico, applicato in vari campi: lettere e scienze, scrive l umanista Leonardo Bruni, «si giovano e si integrano a vicenda». Come in un processo di reciproca collaborazione, le une e le altre sono conside- L ePoCA e Le Idee 533