1 Tra invenzione e realismo
Lo specchio di una crisi
Per molto tempo l’opera di Ludovico Ariosto è stata letta come il trionfo della fantasia, come una sorridente testimonianza della resistenza della bellezza, contemplata con un sorriso distaccato e a volte malinconico verso il mondo. In realtà Ariosto è un autore tutt’altro che svincolato dal proprio tempo o abbandonato nel dilettoso universo della favola, in mezzo a palazzi incantati, armi fatate, mostri e viaggi interstellari. Radicata nella Ferrara estense, la sua opera va collocata sullo sfondo di crisi drammatiche: crisi dell’epoca storica che investe l’Italia tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del nuovo secolo e crisi dell’identità individuale. Ariosto si confronta cioè con una realtà dominata dall’incertezza ed esposta all’irrazionalità e al caos, in cui i valori non sono più chiari e riconoscibili e il poeta non riveste più un ruolo di primo piano all’interno delle corti.
L’opera di Ariosto si colloca nella realtà della Ferrara estense, in un’epoca d’incertezza e di crisi.