In seguito al crollo dell’Impero romano d’Occidente e alle invasioni barbariche, in Europa viene meno l’unità linguistica. Nelle realtà poco romanizzate il latino scompare, mentre in alcune regioni viene soppiantato dalle lingue romanze.
Si afferma così una netta distinzione tra lingua scritta e lingua parlata: la prima, ancorata al modello dei classici, rimane una lingua conosciuta solamente dagli uomini colti e dagli ecclesiastici; la seconda invece vive una continua evoluzione. Il volgare s’impone gradualmente nella scrittura di ambito politico-burocratico e nelle elaborazioni artistiche. Nascono così le letterature nazionali.