CONVERSIONE ECOLOGICA
Spiega Tomás: «Il creato è un dono di Dio. Se nella nostra esperienza di cristiani non lo difendiamo, se non lo proteggiamo e anzi lo distruggiamo, commettiamo un peccato». […]
Ma il nodo dell’ambiente, secondo il giovane fondatore del Movimento cattolico mondiale per il clima, è anche la conseguenza di altri problemi contemporanei: «Giovanni Paolo II nel 2001 aveva già parlato di conversione ecologica come cambiamento del cuore. Una riflessione profonda che dovrebbe, anche questa, trovare spazio nelle omelie. Se distruggiamo il creato, se usiamo violenza contro la natura e il bello, significa che nel cuore c’è un male profondo che ci affligge. Bisogna ritrovare la presenza di Dio nel creato, dunque riconoscere la sua sacralità». Nel ragionamento di Tomás riemerge san Francesco: «Nel Cantico delle Creature si esprime indicando per esempio “sorella acqua, fratello vento”. Un modo radicale di riferirsi a ciò che ci circonda. Se arriviamo a un punto di comunione con la creazione che ci circonda, si coltiva una spiritualità ecologica. Proprio il tema caro a Francesco e che riguarda i nostri tempi. E la spiritualità ecologica comporta anche un nuovo modo di pregare, di unirsi alle altre creature, amandole e rispettandole, nella lode a Dio».
(Paolo Conti, «L’ambiente deve apparire di più nelle omelie e portare i giovani nelle chiese», “Corriere della Sera”, 29 marzo 2020)
