Richiami alla povertà e guerre di conquista Allo stesso tempo, nel corso di tutto il Medioevo si rinnovano e tentativi di riportare la Chiesa alla purezza originaria: alcuni di essi sfociano nell’ e pertanto vengono duramente soffocati (come accade ai catari della città francese di Albi, repressi nel 1209 da papa Innocenzo III), altri scelgono la strada dell’ortodossia, attenti a non mettersi in urto con il potere ecclesiastico, di cui pure denunciano la corruzione: è il caso dell’ ( ) e dell’ ( ), fondati rispettivamente da Domenico di Guzmán e da Francesco d’Assisi. Contemporaneamente, a partire dalla fine dell’XI secolo fino al XIII, si susseguono le , le guerre in cui la Chiesa chiama i popoli cristiani d’Europa a liberare il Santo Sepolcro di Gerusalemme dai musulmani: la prima viene indetta nel 1095 da papa Urbano II; l’ultima, l’ottava, su iniziativa di papa Clemente IV, nel 1270. Ma, al di là delle finalità religiose delle imprese, esse hanno anche il carattere di guerre di conquista territoriale ed economica, inscrivendosi all’interno dei conflitti tra le diverse entità politiche dell’epoca e rappresentando al tempo stesso un grandioso tentativo da parte del Papato di stornare l’attenzione dalle accuse degli stessi movimenti riformatori mediante il richiamo alla vera fede. impulsi riformatori eresia ordine domenicano 1216 ordine francescano 1223 crociate Mentre la Chiesa promuove le , nascono vari , alcuni dei quali sfociano nell’eresia. crociate movimenti riformatori Un potere in bilico Nonostante le difficoltà, comunque, la Chiesa nel Duecento riesce a esercitare la propria influenza attraverso un complesso gioco di alleanze. Per sconfiggere le velleità di restaurazione imperiale, essa si allea con la Francia a partire dalla seconda metà del XIII secolo: una manovra politica destinata a determinare per un lungo periodo la sua sottomissione alla monarchia francese. Tuttavia nell’anno , quando celebra in pompa magna il Giubileo, la Chiesa sembra raggiungere la propria apoteosi. 1300 papa Bonifacio VIII La si allea con la per contrastare il potere imperiale. Chiesa Francia La cultura 1 La mentalità medievale Una premessa metodologica Ogni civiltà ha al proprio interno elementi, suggestioni e ispirazioni diversi, al punto che definirne la mentalità in modo univoco o troppo schematico è sempre un’operazione a rischio di arbitrio e forzature. Complesso e articolato come ogni epoca, anche il Medioevo presenta e caratteri talvolta anche contraddittori tra loro. In altri termini, per averne un quadro il più possibile ampio e completo, occorre evitare la tentazione di descriverne la cultura e gli orizzonti ideologici appiattendosi su stereotipi convenzionali. un immaginario composito Il mondo come un libro scritto da Dio Non c’è dubbio tuttavia che il pensiero medievale sia contraddistinto e permeato soprattutto dalla , che influisce in modo determinante su ogni aspetto della vita individuale e collettiva, dalla cultura alla visione del mondo, dalla rappresentazione dell’essere umano alla politica. religiosità cristiana Il cristianesimo è l’ nel Medioevo. ideologia dominante