Giovanni Della Casa

Un Petrarchismo austero

Oltre che di un trattato sul comportamento che ha avuto per secoli grande risonanza (il Galateo), Giovanni Della Casa (1503-1566) è anche autore di Rime, pubblicate postume nel 1558, che si inseriscono nel solco tracciato da Petrarca, ma con una originale propensione alla drammatizzazione del sentimento. Pervase da un sottile turbamento e da una sofferta interiorità, le poesie di Della Casa presentano un uso intenso delle figure retoriche, in primo luogo dell’enjambement, che conferisce ai versi un ritmo spezzato, lento e affannato, assai diverso da quello regolare e armonioso perseguito in genere dai petrarchisti. Anche questo aspetto tecnico è funzionale a trasmettere al lettore la suggestione di un temperamento tenebroso e pensoso, riflesso di un travaglio psicologico comune a un’intera generazione, condizionata dal dissolvimento delle certezze rinascimentali e dalle inquietudini tipiche del clima della Controriforma.

Nelle Rime di Della Casa l’armonia del Petrarchismo è spezzata dai toni cupi di una sofferta interiorità.

T2 O dolce selva solitaria, amica

Giovanni Della Casa, Rime, 63