Giovanni Della Casa Nelle Rime di Della Casa l armonia del Petrarchismo spezzata dai toni cupi di una sofferta interiorit . T2 Un Petrarchismo austero Oltre che di un trattato sul comportamento che ha avuto per secoli grande risonanza (il Galateo), Giovanni Della Casa (1503-1566) anche autore di Rime, pubblicate postume nel 1558, che si inseriscono nel solco tracciato da Petrarca, ma con una originale propensione alla drammatizzazione del sentimento. Pervase da un sottile turbamento e da una sofferta interiorit , le poesie di Della Casa presentano un uso intenso delle figure retoriche, in primo luogo dell enjambement, che conferisce ai versi un ritmo spezzato, lento e affannato, assai diverso da quello regolare e armonioso perseguito in genere dai petrarchisti. Anche questo aspetto tecnico funzionale a trasmettere al lettore la suggestione di un temperamento tenebroso e pensoso, riflesso di un travaglio psicologico comune a un intera generazione, condizionata dal dissolvimento delle certezze rinascimentali e dalle inquietudini tipiche del clima della Controriforma. O dolce selva solitaria, amica Giovanni Della Casa, Rime, 63 / La vecchiaia, inverno della vita / Come l antico bosco solitario poco prima della notte invernale, anche il poeta percepisce con un gelo di morte la fine della propria giovinezza, paragonata alla stagione estiva. L eterna primavera petrarchesca pare stemperarsi in questo sonetto nell inquieta stanchezza che preannuncia la notte dell esistenza. METRO Sonetto con schema di rime ABBA ABBA CDE DCE. 1-4 O dolce selva solitaria, amica dei miei pensieri attoniti e delusi, mentre Borea nei giorni bui e corti (manchi) avvolge l aria e la terra di un gelo spaventoso, e la tua verde chioma ombrosa, antica come la mia, par d ognintorno imbianchi, or, che nvece di fior vermigli e bianchi 8 ha neve e ghiaccio ogni tua piaggia aprica, 5-8 e il tuo verde fogliame (chioma) ombroso, vecchio come la mia chioma, sembra che tutt intorno diventi bianco, adesso che tutti i tuoi prati esposti al sole (ogni tua piaggia aprica) invece di fiori rossi e bianchi hanno neve e ghiaccio, a questa breve e nubilosa luce vo ripensando, che m avanza, e ghiaccio 11 gli spirti anch io sento e le membra farsi; 9-11 io vado ripensando a questa breve e nuvolosa luce che mi resta, e anch io sento il respiro (gli spirti) e il corpo farsi di ghiaccio; ma pi di te dentro e d intorno agghiaccio, ch pi crudo Euro a me mio verno adduce, 14 pi lunga notte e d pi freddi e scarsi. 12-14 ma mi raggelo pi di te, interiormente ed esternamente, perch a me il mio inverno porta un Euro pi rigido, una notte pi lunga e pochi (scarsi) giorni pi freddi. 1 dolce selva: la foresta del Montello, in Veneto. 3 Borea: vento di tramontana. 4 implica: per ragioni di rima, va letto impl ca . 9 breve e nubilosa luce: la vita. PARAFRASI O dolce selva solitaria, amica de miei pensieri sbigottiti e stanchi, mentre Borea ne d torbidi e manchi 4 d orrido giel l aere e la terra implica, 13 Euro: vento di sud-est, scirocco. mio verno: la mia vecchiaia. LA CORRENTE IL PETRARCHISMO 857