I temi
Un pianto universale
Questa lauda drammatica ispirata alla passione di Cristo è l’unica di Iacopone in forma di dialogo. La parte narrativa è svolta da un nunzio. All’interno della sua relazione si inseriscono le voci in prima persona di Maria, del popolo e di Cristo. Il contenuto del testo segue il racconto evangelico, ma la situazione è rievocata liricamente e con accenti mistici. Vengono enfatizzati gli aspetti efferati e disumani della Passione, per suscitare negli ascoltatori orrore e pietà religiosa. In particolare, il poeta interpreta il pianto di Maria come un dolore straziante e profondamente umano, quello di qualsiasi madre per la morte del figlio: un pianto, dunque, caratterizzato da un valore universale.
L’umanizzazione del divino
Nelle laude di Iacopone troviamo spesso una visione cupa e pessimistica, percorsa da una particolare attenzione all’animo umano e ai suoi tormenti. Ciò avviene anche qui e in tal modo prende corpo una sorta di “umanizzazione” tanto della Vergine quanto di Cristo. Quest’ultimo pronuncia parole piene di umana tenerezza per Maria, accordandosi così all’immediatezza dei sentimenti materni espressi da lei. Tale umanizzazione della dimensione divina, insieme al linguaggio facilmente comprensibile anche da un pubblico popolare e alla forma della rappresentazione drammatica, contribuisce, in quella che possiamo supporre l’intenzione dell’autore (convertire attraverso l’identificazione emotiva con la Madonna e con Cristo), all’efficace coinvolgimento dei fedeli.
Lo stile
I richiami scritturistici
La lauda presenta diversi riferimenti a passi dei Vangeli, alcuni ripresi quasi letteralmente. Per esempio i vv. 29-31 (Omo che se fa rege, / secondo nostra lege / contradice al senato) rimandano a Giovanni, 19,12 («Infatti chiunque si proclami re si contrappone all’imperatore»). Lo stesso dicasi per il Crucifige del v. 28, che richiama Giovanni, 19,15 («Prendilo, prendilo, crocifiggilo»). Ancora: i vv. 104-111 ricordano molto da vicino Giovanni, 19,26-27, e il coltello citato al v. 130 allude al passo di Luca, 2,35, dove il vecchio Simeone aveva profetizzato a Maria che una spada le avrebbe trafitto il cuore, con riferimento al dolore che essa avrebbe provato per la morte di Gesù.
L’essenzialità drammatica
Tuttavia, rispetto al racconto evangelico, il tempo e lo sviluppo dei fatti sono abbreviati dall’autore in maniera significativa. Pochi sono i “quadri” presentati: l’arresto, la condanna, la salita al Golgota, la crocifissione. Tali scene sono però rese con grande partecipazione da chi le narra, in particolare dal nunzio: il suo racconto della crocifissione è caratterizzato da un crudo realismo: la sofferenza fisica provata da Cristo e i dettagli del suo martirio (le mani e i piedi inchiodati alla croce, le giunture slogate, il sangue delle ferite) vengono sapientemente descritti in modo da accrescere l’emotività del pubblico che assiste alla messa in scena della rappresentazione.
Verso le COMPETENZE
COMPRENDERE E ANALIZZARE
1 Come descriveresti l’atteggiamento del popolo?
2 Che cosa chiede Gesù alla Madonna?
3 Che cosa risponde Giovanni alle richieste di aiuto di Maria?
4 Possiamo dividere la lauda in due parti: la prima è il racconto della Passione di Cristo; la seconda è il lamento di Maria. Individua nel testo questi due blocchi narrativi.
5 STILE | Qual è la parola maggiormente ripetuta nel testo tramite un’insistita anafora? Quale scopo espressivo si prefigge questa figura retorica?
6 STILE | Nel testo è presente un’assonanza. Individuala.
INTERPRETARE
7 LESSICO | Individua nel testo i termini che afferiscono alla sfera semantica del dolore e della sofferenza (fisica e psicologica) e che permettono di parlare di “crudo realismo” per lo stile di questa lauda.