T2 La Poesia combatte col rasoio Burchiello, Rime, 132 TESTO Francesco Berni LA VITA Berni visse in diverse citt , al servizio di alti esponenti del clero. Letterato itinerante Francesco Berni nasce a Lamporecchio, vicino a Pistoia, intorno al 1497. Forse figlio di un notaio, trascorre gli anni giovanili a Firenze; poco pi che ventenne si trasferisce a Roma, al servizio del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena, poi di suo nipote Angelo, notaio apostolico, e di Giovan Matteo Giberti, vescovo di Verona. Si sposta in seguito a Venezia e a Bologna, al servizio del cardinale Ippolito de Medici, e infine a Firenze, dove viene misteriosamente assassinato nel 1535. LE OPERE Berni tratta oggetti e tematiche ben differenti da quelli nobili della tradizione lirica, che egli mette alla berlina. La sua poesia ricca d inventiva, paradossi, effetti a sorpresa, oscenit , e fu a lungo un modello per la poesia comica. Una poesia che prende in giro la poesia La fama di Berni affidata soprattutto alle Rime (pubblicate postume nel 1537), dal carattere giocoso, con le quali egli continua e arricchisce la tradizione della poesia burlesca, da Angiolieri fino a Burchiello. Si tratta soprattutto di sonetti (spesso caudati ) e capitoli, in cui l autore satireggia comportamenti e personaggi degli ambienti cortigiani da lui frequentati. In particolare, l attenzione del poeta si concentra su oggetti e tematiche di norma esclusi dalla trattazione lirica: malattie, miserie quotidiane, anguille, aghi, orinali ecc. Una selezione cos ampia del poetabile sottintende la presa di distanza dall orizzonte ideologico e linguistico del Petrarchismo: ai suoi fedeli interpreti egli dedica un Dialogo contra i poeti (1526), in cui mette alla berlina la concezione alta e aulica della letteratura. Interessante, infine, la riscrittura in lingua toscana dell Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, che rivela la ricchezza del suo stile, lontano dalla normalizzazione linguistica richiesta da Bembo. Lo stile Caratterizzata da una grande vivacit inventiva e da una naturale propensione per il paradosso e la deformazione, la poesia di Berni ricchissima di trovate umoristiche, paragoni inaspettati, battute salaci, detti sboccati e sottintesi osceni. La materia e lo stile, schietto e aperto a un lessico variegato (in cui si mescolano espressioni dotte, usate con valenza antifrastica, e popolaresche), esprimono appieno l anticlassicismo dell autore, destinato a essere considerato a lungo un modello per la poesia comica. X Giotto, Invidia, 1303-1305. Padova, Cappella degli Scrovegni. LA CORRENTE L ANTICLASSICISMO 879