La letteratura antiaccademica, che affonda le proprie radici nella poesia comico-realistica del XIII secolo, rifiuta i canoni della tradizione classica: all’esaltazione del bello preferisce una lettura non idealizzata della realtà, attraverso il rovesciamento del sublime per mezzo del comico e del difforme. A divenire oggetto di parodia è soprattutto il modello petrarchista imposto da Bembo, considerato troppo artificioso e astratto.
I TEMI E LO STILE
Gli Anticlassicisti, letterati di mestiere, esprimono posizioni estranee alla cultura cortigiana: rappresentano il mondo contadino e cittadino nella totalità dei loro aspetti. Lo stile è prosastico e abbondano le espressioni colorite, i giochi di parole e i doppi sensi, attinti anche dal lessico dialettale e vernacolare. La letteratura anticlassicista si concretizza in forme e generi diversi: lirica, trattatistica, epica, teatro.