CLASSICI a confronto

Ariosto e Tasso

IL CARATTERE

Ariosto è equilibrato, ironico ma spesso scontento e lamentoso. Tasso è irrequieto, ipersensibile, passionale e di umore malinconico. Il primo, amante della vita semplice, vive un’esistenza che è il contrario della sua opera (per niente avventurosa, sedentaria, abitudinaria e poco incline alle passioni sfrenate): disincantato osservatore dei costumi della corte, rimane ancorato al sereno orizzonte dei propri affetti, all’ombra dei potenti. Il secondo, invece, conduce una vita sradicata, sofferta, potremmo dire senza fissa dimora, caratterizzata da scatti impulsivi, ossessioni, manie di persecuzione, angosciose evasioni e dolorosi pentimenti. Del resto, i due autori vivono in epoche diverse, che influenzano la loro personalità. Mentre Ariosto respira ancora l’atmosfera fiduciosa del Rinascimento, Tasso è immerso in un clima profondamente segnato dalla Controriforma.