Ippolito Nievo LA VITA Nievo nasce a Padova in una famiglia nobile. Partecipa ai moti risorgimentali. Si laurea in Giurisprudenza e diventa giornalista e scrittore. Si trasferisce a Udine dove ambienter Le confessioni d un italiano. Ricercato dagli austriaci, si rifugia a Milano. Si arruola nei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e nel 1860 parte per la spedizione dei Mille. Muore in un naufragio. Gli anni giovanili Ippolito Nievo nasce nel 1831 a Padova, da padre di nobile famiglia mantovana e madre proveniente dal patriziato veneziano. Nell infanzia e nell adolescenza vive e studia tra il Friuli, il Veneto e la Lombardia. Ancora studente liceale a Mantova, si fa coinvolgere nel tentativo insurrezionale del 1848 e dopo il suo fallimento lascia deluso la citt per concludere a Cremona l anno scolastico. Mandato dalla famiglia a Pisa nella primavera del 1849, nella speranza di assicurargli un ambiente meno turbolento, Nievo si avvicina ai circoli repubblicani e partecipa ai moti che, nel maggio dello stesso anno, scoppiano in opposizione alle truppe austriache intervenute ad appoggiare il ritorno del granduca. Dopo il rientro a Cremona, dove consegue la licenza liceale nel 1850, si iscrive alla facolt di Giurisprudenza dell Universit di Pavia, quindi si sposta all Universit di Padova, dove si laurea nel 1855. In questi stessi anni intraprende l attivit di giornalista e scrittore, caratterizzata all inizio da forti venature satiriche e umoristiche. L impegno militante Con il trasferimento della famiglia a Udine, il baricentro di una vita ancora caratterizzata da un inquieto vagabondare approda in Friuli: qui che egli ambienta il suo capolavoro, il romanzo Le confessioni d un italiano, e nel castello di Colloredo, di propriet della famiglia materna, trova il modello per il castello di Fratta. Sempre di accesi spiriti patriottici, nel 1857, colpito da un mandato di cattura della polizia austriaca, fugge a Milano. Vive nel contempo un amore tormentato per la cugina Bice Melzi d Eril, relazione che viene contrastata dalla famiglia di lui e che si rifletter fortemente nella sua opera di scrittore, dando origine a uno dei suoi personaggi pi riusciti e originali, la Pisana delle Confessioni. Con Garibaldi Nel 1859, scoppiata la Seconda guerra di indipendenza, Nievo si arruola nei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi, con i quali combatte per l intera campagna. Si congeda alla fine di settembre per ritornare con la consueta intensit alla sua attivit letteraria, ma nel maggio del 1860 di nuovo con Garibaldi a Quarto, da dove parte per la spedizione dei Mille. Si distingue in battaglia a Calatafimi e a Palermo e, successivamente, viene nominato capo dell amministrazione militare. Mentre prende avvio la polemica contro i volontari garibaldini e la gestione dell impresa militare, Nievo si impegna nella difesa della spedizione con un primo resoconto pubblicato nel 1860. All inizio del 1861, durante un breve ritorno in famiglia, pubblica un secondo resoconto ma, dopo lo scioglimento del corpo dei volontari nel febbraio 1861, si reca di nuovo in Sicilia a raccogliere l ulteriore documentazione che gli era necessaria per rispondere a quella che aveva ormai assunto i caratteri di una campagna diffamatoria. Il 4 marzo si imbarca per il viaggio di ritorno sul piroscafo Ercole. L imbarcazione, diretta a Napoli, viene per colta da una tempesta di fronte alle coste campane e si inabissa all alba del 5 marzo 1861, determinando la morte di Nievo e di altri ottanta passeggeri. Ippolito Nievo in uniforme garibaldina. IL GENERE IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA 897