Antonio Fogazzaro LA VITA Fogazzaro raggiunge presto il successo letterario, al punto da essere nominato senatore. Legato al movimento modernista, riceve forti critiche dal mondo cattolico. Antonio Fogazzaro nasce a Vicenza nel 1842. Si laurea in Legge a Torino nel 1864 e poi si stabilisce a Milano. Nel 1866 si sposa e tre anni dopo torna definitivamente a Vicenza, dove si dedicher a tempo pieno all attivit letteraria: il romanzo Piccolo mondo antico (1895) gli regala grandi consensi e una popolarit che culmina con la nomina a senatore nel 1896. In giovent aveva abbandonato la fede cristiana, ma vi era tornato convintamente nel 1873. In seguito si avvicina al movimento modernista, di cui approva in pieno, tra l altro, l idea dell opportunit di sottoporre a critica storica i testi biblici. Quando nel 1907 il modernismo viene ufficialmente condannato dalla Chiesa, Fogazzaro accetta pubblicamente la decisione dell autorit ecclesiastica, ma ci non gli risparmia da un lato gli attacchi dei cattolici pi intransigenti e, dall altro, pesanti accuse da parte degli anticlericali. Muore a Vicenza nel 1911. LE OPERE Dopo alcuni tentativi poetici (Miranda, 1873; Valsolda, 1876), Fogazzaro trova nel romanzo la forma a lui pi congeniale: gi nel 1881 Malombra preannuncia i successi delle opere migliori. A Daniele Cortis (1884), che segna la sua piena affermazione, segue un libro meno fortunato, Il mistero del poeta (1888). L autore deve la sua fama soprattutto al romanzo Piccolo mondo antico. L ispirazione religiosa Nel 1895 pubblica Piccolo mondo antico, il pi compiuto, idealmente e artisticamente, dei suoi romanzi: il problema religioso costituisce il motivo centrale, al quale si unisce la tematica patriottica (l opera ambientata alla vigilia dell Unit d Italia). A esso seguono Piccolo mondo moderno (1900) e Il santo (1906), che vanno a costituire una sorta di trilogia. Per i contenuti modernisti Il santo viene condannato e messo all Indice l anno stesso della sua pubblicazione. L ultimo romanzo, Leila (1911), descrive satiricamente l umanit gretta e conformista di uomini e donne cristiani a parole, ma ignari del valore profondo della fede e della carit . Una problematica valutazione critica Glorificato per alcuni anni sia come artista sia come pensatore (quasi fosse l apostolo di una nuova forma di cristianesimo), Fogazzaro ha poi conosciuto un ridimensionamento critico certamente eccessivo. necessario infatti sottolineare la sincerit e l onest di pensiero con cui, da intellettuale, egli ha sviluppato e difeso le proprie idee attorno al conflitto tra fede e scienza, e tra cattolicesimo e mondo moderno, e ricordare che come narratore ha saputo descrivere con grande efficacia alcuni ambienti dell Italia borghese e provinciale. Sul piano storico-letterario, dopo Verga, Fogazzaro va considerato il maggiore romanziere italiano dell ultimo Ottocento. Nelle sue opere Fogazzaro si fa interprete della crisi dei valori borghesi. Il decadentismo di Fogazzaro Egli uno dei pi significativi interpreti della crisi dei valori etici e civili ai quali si era ispirata la borghesia italiana prima nel corso del processo risorgimentale e poi nell organizzazione del nuovo Stato unitario. Soprattutto, lo scrittore sente, e rappresenta nei suoi libri, la crescente instabilit nei rapporti sentimentali e familiari, nonch le pulsioni dell eros, che reclamano spazio anche sfidando le regole e le convenzioni della societ tradizionale, ed per questa sensibilit che la sua opera pu essere letta nell ambito del Decadentismo. D altra parte, se c un limite nella sua produzione il fatto che egli non sia stato in grado di condurre tali intuizioni fino al- 336 IL SECONDO OTTOCENTO