l intervista D Annunzio CON LE PAROLE DI Giuseppe Conte La poesia di GIUSEPPE CONTE densa di riferimenti letterari: Goethe, Foscolo, Shelley, ma anche Giovanni Pascoli, per la contemplazione della natura e la ricognizione sul lutto, e GABRIELE D ANNUNZIO, per lo slancio vitale che caratterizza una parte significativa della sua produzione. Lui pi che dannunziano (come qualche critico l ha appellato) dice che si definirebbe foscoliano , ma non c dubbio che d Annunzio abbia rappresentato per Conte un autore importante. Per questo gli abbiamo chiesto di parlarcene. Un musicale evocatore di miti e visioni 438 IL SECONDO OTTOCENTO Giuseppe Conte, dove e quando ha incontrato d Annunzio? L ho incontrato da ragazzo, quando gi mi ero appassionato a questa realt misteriosa e meravigliosa che la letteratura. Nella mia povera camera di allora, leggevo i suoi versi, ad alta voce, imparandoli per conto mio a memoria, ripetendoli poi come se fossi sul palco di un teatro, e provavo la sensazione di entrare in una vita alternativa, fatta di libert , bellezza, musica, gioco, erotismo. Non mi toccava nel profondo, mi dava dolci sensazioni sfuggenti. Non mi appariva come un maestro, ma come un grande incantatore.