Italo SVEVO I GRANDI TEMI 1 Dopo l insuccesso iniziale Svevo vorrebbe abbandonare la scrittura, ma non riuscir mai a fare a meno della letteratura. La scrittura appare a Svevo come una trasgressione alla logica dell ambiente in cui inserito: la borghesia. un alternativa al mondo e all educazione dei padri. La concezione della letteratura La necessit del vizio Dopo il silenzio che accompagna i primi due romanzi Svevo si ripromette di rinunciare alla scrittura. Il proposito viene enunciato molto spesso; eppure, mentre proclama di essere ormai immune da «quella ridicola e dannosa cosa che si chiama letteratura», egli non riesce mai ad abbandonare del tutto quell attivit , sia pure relegandola tra le segrete occupazioni di cui vergognarsi e considerandola alla stregua di un vizio che distrae dalle incombenze pratiche. La clandestinit in cui Svevo relega la scrittura un modo per non esporsi all ostilit del proprio mondo familiare e sociale, secondo il quale la letteratura un esercizio da perdigiorno, un passatempo improduttivo adatto a persone inconcludenti senza voglia di lavorare. La scrittura come trasgressione alla norma D altra parte, la vocazione alla scrittura costituisce per Svevo un infrazione alla propria identit sociale di uomo di successo ben inserito nell ambiente borghese cui appartiene. Il profitto, l attivit commerciale, la morale perbenista: tutti i miti di questo mondo vengono minacciati dall atto, gratuito e autoreferenziale, di scrivere. Quanto pi si integrati, tanto pi la letteratura pu assumere una valenza positiva, dirompente e rivoluzionaria: essa pu rivelarsi capace di mettere a nudo l uomo, privandolo degli abiti e delle corazze con cui ipocritamente cela incertezze e ambiguit . La rivolta contro i padri Scrivere dunque una trasgressione perch si configura come un attivit alternativa al mondo e all educazione dei padri. Anche Svevo, sia pure senza apparenti ribellioni, attua un implicito rifiuto del padre (³ p. 653), quel padre che lo vorrebbe bravo commerciante: come accade a Luigi Pirandello, a Franz Kafka, a Thomas Mann, la dirompente scelta della scrittura coincide con il «rifiuto di un modello fondato sulla trasmissione autoritaria di un sistema di valori sentito come inautentico e sopraffattore, centrato com sulla competizione, sullo sfruttamento delle risorse dell intelligenza come riuscita nella societ , su un moralismo tanto rigoroso quanto ipocrita» (Gioanola). L etica borghese vista dall interno Al tempo stesso, se la letteratura va praticata con riserbo, ne consegue che essa potr sottrarsi ai generi e alle poetiche prestabilite, liberandosi tanto dalle mode quanto dai vincoli istituzionali. In altri termini, non sar esercitata come un mestiere, non obbedir a estetiche precise, ma diventer un esigenza esistenziale, un autentica ragione di vita. Con assoluta libert Svevo pu quindi affondare L AUTORE ITALO SVEVO 613