EUGENIO MONTALE LE OPERE a colpo d'occhio La produzione poetica 1925 Ossi di seppia «male di vivere» e ricerca del signi cato dell esistenza T1T9, T18 1939 Le occasioni amaro pessimismo, ma gure femminili come «occasioni» di salvezza T10T13 1956 La bufera e altro scenari funebri: orrori della guerra e lutti personali T14-T15 1971 Satura variet di temi, abbassamento del tono, lessico spesso quotidiano T16 1973 Diario del 71 e del 72 poesie diaristiche che prendono spunto dagli accadimenti quotidiani (pubblici e privati) 1975 I grattacieli poesia sparsa ; realt degradata e incomprensibile T17 1977 Quaderno di quattro anni tentativo di bilancio letterario ed esistenziale 1980 L opera in versi edizione complessiva della produzione poetica Ossi di seppia La pubblicazione degli Ossi di seppia, nel 1925, avviene in un periodo di cambiamento, tanto sul piano politico quanto su quello letterario. Mentre il fascismo, dopo il delitto Matteotti, sta completando la svolta autoritaria che porter il paese alla dittatura, in ambito poetico i fermenti delle avanguardie convivono con le ipotesi di un ritorno all ordine , cio ai caratteri e ai valori della grande tradizione classica italiana. Senza aderire ad alcuna corrente, Montale riesce nell impresa di ricavare il meglio dalle esperienze pi significative del suo tempo, costruendo un opera che si pone al loro crocevia, in un difficile equilibrio tra componenti eterogenee. Negli Ossi di seppia prende forma uno dei grandi paesaggi dell anima della lirica europea del XX secolo. Montale traspone nella natura mediterranea arida e insieme fascinosa della natia Liguria il «male di vivere» che gli impedisce di trovare la propria strada nel mondo. La sua risposta a una realt percepita come falsa e assurda non consiste nel pianto dei Crepuscolari, e nemmeno nell abbandono alla natura: il panismo dannunziano di Alcyone rappresenta per lui una scorciatoia impraticabile. Ora si tratta di affrontare con stoica fermezza i tormenti che la vita infligge, riconoscendo di volta in volta «ci che non siamo, ci che non vogliamo». L AUTORE EUGENIO MONTALE 231