Primo Levi LA VITA Primo Levi nasce a Torino da genitori ebrei piemontesi. Si laurea nel 1941 in Chimica e inizia subito a lavorare nell industria farmaceutica. Catturato mentre partigiano in Val d Aosta, viene deportato ad Auschwitz. Sopravvissuto e tornato a Torino nel 1945, testimonia l orrore della vita ad Auschwitz scrivendo saggi, poesie e l opera Se questo un uomo, pubblicata nel 1947. Nascere ebreo nel 1919 Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da genitori ebrei piemontesi. Negli anni trascorsi al ginnasio-liceo Massimo d Azeglio di Torino riceve la prima formazione scientifica e si manifesta in lui l interesse per la chimica, materia che studia all universit a partire dal 1937. Come conseguenza delle leggi razziali del 1938, Levi ha difficolt a trovare un docente che gli permetta di elaborare una tesi non meramente compilativa (tali leggi non consentivano agli studenti ebrei di lavorare su una tesi sperimentale): riesce in ogni caso a laurearsi nel 1941, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Comincia subito dopo a lavorare nell industria farmaceutica. Primo Levi. La reclusione ad Auschwitz Dopo l 8 settembre 1943 Levi si unisce a una banda partigiana che si sta costituendo in Val d Aosta, e nel dicembre dello stesso anno viene arrestato dalle milizie fasciste. Dichiaratosi ebreo al momento dell arresto, alla fine del gennaio 1944 trasferito nel campo di concentramento di Carpi-Fossoli, dove si trovano molti altri ebrei italiani. A febbraio il campo passa sotto il comando tedesco, che organizza subito la deportazione dei prigionieri nei lager del Reich. Il 22 febbraio parte il convoglio che in cinque giorni conduce Levi, con circa altri 650 ebrei italiani, verso il campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia, dove resta prigioniero per circa un anno, fino al 27 gennaio 1945, quando i soldati sovietici liberano i sopravvissuti. Il dopoguerra Immediatamente dopo il ritorno da Auschwitz, Levi avverte l urgenza di testimoniare sulle condizioni inumane cui erano stati sottoposti gli internati nei campi di sterminio nazisti. La necessit e la volont di trasmettere la memoria di quei tragici eventi vengono attuate in forme diverse: attraverso la scrittura scientifica, con la redazione di un saggio scritto insieme a un compagno di prigionia, il medico Leonardo Debenedetti; con la stesura di alcune poesie «concise e sanguinose»; e soprattutto con la composizione del suo libro pi noto, Se questo un uomo. Le due attivit parallele di scrittore e di chimico proseguono fino al 1975, quando Levi decide di dedicarsi completamente alla letteratura, attivit che lo assorbir fino all ultimo dei suoi giorni. Muore suicida a Torino nel 1987. LE OPERE Se questo un uomo testimonia le condizioni di vita dei prigionieri ebrei nel campo di sterminio di Auschwitz. Se questo un uomo In Se questo un uomo Levi testimonia le condizioni disumane in cui versavano gli internati ad Auschwitz e narra le circostanze (quasi casuali) grazie alle quali egli era miracolosamente sopravvissuto alle sevizie, alle malattie e alla fame: essenzialmente la sua professione di chimico, di cui i tedeschi avevano bisogno per la Buna, una loro fabbrica di gomma a Monowitz. Inoltre lo aveva facilitato la conoscenza di un tedesco elementare, appreso su un manuale di chimica negli anni dell universit . A novembre, cos , era stato chiamato a lavorare nel laboratorio chimico del campo. Pochi giorni prima che i tedeschi, ormai incalzati dalle truppe dell Armata Rossa, abbandonassero il lager, Le- LA CORRENTE NEOREALISMO E DINTORNI 435