PANORAMA ARTISTICO 5. strakon con danzatrice, Nuovo Regno, XIX dinastia (1292-1185 a.C.), calcare dipinto, h 1,5 cm. Torino, Museo Egizio. Arte per d i e faraoni UN ARTE IMMUTABILE L arte dell antico Egitto rispecchia in maniera puntuale l organizzazione e la suddivisione gerarchica che hanno caratterizzato la societ egizia per circa 3000 anni di storia. Gi a partire dal IV millennio a.C., infatti, l arte ruota attorno alla figura del faraone, il sovrano assoluto che domina il vertice della societ piramidale egizia, che accentra in s tutti i poteri e che considerato un dio vivente in terra. La sua immagine onnipresente in tutti i monumenti egizi e nel corso di tre millenni si ripete secondo una codificazione precisa e immutabile. Il sovrano infatti sempre rappresentato in maniera idealizzata e schematica, oltre a essere accompagnato da insegne e simboli (la corona, lo scettro ecc.) che lo rendono immediatamente riconoscibile. Questo conservatorismo stilistico funzionale a esaltare il sovrano, il suo ruolo e i suoi poteri, e a trasmettere in maniera chiara e univoca le verit immutabili e le idee che esprimeva la sua figura. Senza dubbio il mantenimento della stessa religione politeistica, costituita perlopi da divinit zoomorfe (con testa di animale e corpo umano), ha contribuito ad alimentare questa continuit stilistica e formale. Divinit e faraoni sono infatti raffigurati con lo scopo di esprimere i valori morali e simbolici della religione egizia, senza ricercare una rappresentazione fedele della realt . La dipendenza dell arte dalla religione evidente durante tutta la storia dell antico Egitto, anche nel periodo della riforma religiosa promossa da Akhenaton (letteralmente Colui che grato ad Aton ), unico faraone a imporre una corrente monoteistica (dal greco m nos solo e the s dio) incentrata su Aton, dio del sole. Questa modifica sostanziale dei valori e delle finalit della religione egizia genera un importante parentesi nella produzione artistica, volta a un realismo che rompe con lo schematismo precedente. La civilt egizia, inoltre, pu considerarsi unica nel suo rapporto con il mondo dei morti, a cui l arte fortemente legata. Tombe, pitture, rilievi e corredi funerari sono tutti destinati alla memoria del defunto, ma soprattutto alla incrollabile certezza che egli vivr oltre la morte. Se come molti altri aspetti della societ egizia gli edifici religiosi tendono a mantenere intatti i propri caratteri, quelli funerari appaiono nel corso della storia maggiormente soggetti a modifiche e cambiamenti. SCULTURE E PITTURE TRA SCHEMATISMO E VIVACITÀ L arte ufficiale egizia prevede una forte schematicit con proporzioni fisse delle figure e profondit spaziale quasi assente, nonostante si osservi, soprattutto in pittura, una particolare attenzione per i dettagli naturalistici, come dimostra la cosiddetta ballerina rappresentata su un strakon del Nuovo Regno (piccolo frammento di calcare dipinto) (5). Anche le sculture sono ripetitive, sia nello stile sia nella disposizione delle forme: per le rappresentazioni dei sovrani, per esempio, dominano le figure sedute su trono, tra cui esemplificativa la statua in diorite di Ramses II (6), o in piedi, con caratteristici copricapi (corone) e scettri impugnati come simboli del potere. MAESTOSE ARCHITET TURE La celebrazione del sovrano si rispecchia anche nei grandiosi templi, ampliati progressivamente nel corso dei secoli, e negli imponenti complessi funerari, come le piramidi e le tombe rupestri, che enfatizzano la potenza del faraone persino dopo la sua morte. L architettura templare concepita in vasti spazi, destinati perlopi a sacerdoti, faraoni e divinit , e riccamente decorati da immagini dipinte e a rilievo dal chiaro significato simbolico. 6. Ramses II, Nuovo Regno, XIX dinastia (1292-1185 a.C.), diorite, h 190 cm, da Luxor (antica Tebe). Torino, Museo Egizio. L antico Egitto 49